Doc. LVII n. 4-bis-A


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Onorevoli Colleghi! - La Nota di aggiornamento, come già il Documento di economia e finanza, esaminato dalla Camera nella seconda metà del mese di aprile 2011, costituisce la prima applicazione del nuovo ciclo di programmazione economica e finanziaria delineato dalla legge n. 39 del 2011, che ha modificato le disposizioni della legge di contabilità e finanza pubblica al fine di dare attuazione nel nostro ordinamento al cosiddetto semestre europeo.
La richiamata legge n. 39 del 2011 ha, infatti, innovato sensibilmente le procedure di programmazione in materia di economia e finanza pubblica, prevedendo per la prima volta un sistema programmatorio articolato in due fasi temporali, una collocata nel mese di aprile, finalizzata essenzialmente alla predisposizione del Programma di stabilità e del Programma nazionale di riforma, da presentare al Consiglio e alla Commissione europea entro il medesimo mese di aprile, ed una, che prende avvio il 20 settembre, finalizzata, in particolare, ad aggiornare gli obiettivi programmatici individuati nel Documento approvato nel mese di aprile e le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica, in vista dell'elaborazione della manovra di bilancio. Si tratta, quindi, di una soluzione innovativa sia rispetto alle disposizioni contenute nella legge n. 468 del 1978, che fissavano il termine di presentazione del Documento di programmazione economico-finanziaria al 30 giugno di ciascun anno, sia rispetto alle innovazioni introdotte con la nuova legge di contabilità e finanza pubblica, che nel suo testo originale aveva previsto la presentazione della Decisione di finanza pubblica entro il 15 settembre di ciascun anno. Se da un lato, la soluzione seguita fino al 2009 presentava criticità connesse all'anticipata presentazione del documento di programmazione, che costringeva in modo pressoché costante a revisioni e aggiornamenti a ridosso della manovra finanziaria, l'innovazione introdotta dalla legge n. 196 del 2009, pur garantendo una maggiore attendibilità delle previsioni, non era compatibile con l'anticipazione del ciclo della programmazione richiesto dall'introduzione del semestre europeo. In questo nuovo contesto, è quindi mutata la stessa natura della Nota di aggiornamento, che non costituisce più un documento eventuale, da presentare nel caso di scostamenti rispetto agli obiettivi e alle previsioni inizialmente individuati, ma rappresenta un documento necessario, che non a caso è inserito a pieno titolo tra gli strumenti di programmazione individuati dall'articolo 7 della legge n. 196 del 2009.
Quanto al contenuto della Nota di aggiornamento, stabilito dall'articolo 10-bis della legge di contabilità e finanza pubblica, essa, da un lato, reca l'aggiornamento degli obiettivi programmatici contenuti nel DEF, anche al fine di rivedere la ripartizione tra i sottosettori della manovra e di tenere conto delle raccomandazioni del Consiglio europeo relative al Programma di stabilità e al Programma nazionale di riforma, nonché l'eventuale revisione delle previsioni macroeconomiche. La Nota di aggiornamento ha inoltre un contenuto proprio strettamente legato alla definizione dei contenuti della manovra finanziaria, in quanto ad essa è rimesso il compito di individuare l'obiettivo per il saldo netto da finanziare del bilancio


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dello Stato e per il saldo di cassa del settore statale, nonché di fissare il contenuto del Patto di stabilità interno e del Patto di convergenza. Come il DEF, la Nota di aggiornamento può altresì indicare disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica, da presentare alle Camere entro il mese di gennaio.
La difficile congiuntura economica e finanziaria che l'Europa e l'Italia stanno attraversando ha portato, tuttavia, ad un percorso estremamente accelerato di approvazione delle manovre correttive di finanza pubblica, che non ha potuto quindi seguire integralmente il calendario scandito dalla legge. Ricordo, infatti, che il Documento di economia e finanza aveva previsto un percorso di riduzione dell'indebitamento, volto a conseguire l'obiettivo di medio termine del pareggio di bilancio nel 2014, attraverso una manovra correttiva, da realizzarsi prevalentemente nell'ambito degli esercizi 2013 e 2014. In un contesto nel quale cominciavano a riscontrarsi tensioni sui mercati finanziari e sui debiti sovrani, il Governo ha varato, anticipatamente rispetto ai tempi previsti dalla legge di contabilità e dallo stesso semestre europeo, la manovra di aggiustamento prevista dal DEF, con l'adozione del decreto-legge n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011. Nel mese di agosto, tuttavia, il riacutizzarsi delle incertezze sui mercati finanziari e l'ampliamento del differenziale di rendimento tra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi, ha spinto il Governo a rafforzare la portata della manovra inizialmente prevista, anticipando al 2013 il raggiungimento dell'obiettivo del pareggio di bilancio, adottando il decreto-legge n. 138 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011.
In questo contesto, la Nota di aggiornamento che la Commissione inizia oggi ad esaminare ha un contenuto peculiare, in quanto, da un lato, dà conto delle previsioni macroeconomiche più aggiornate, dall'altro non programma nuove manovre di finanza pubblica, ma registra essenzialmente gli effetti delle rilevanti correzioni già realizzate. Ciò comporta, tra l'altro, la sostanziale assenza di nuove indicazioni in ordine al contenuto del Patto di stabilità interno, dal momento che esso è stato definito dalle recenti manovre finanziarie. Nel complesso, quindi, la valenza programmatoria del documento risulta affievolita, come peraltro è stato riscontrato nel corso del dibattito svoltosi in Commissione. Non mancano tuttavia elementi per avviare un importante dibattito anche in Assemblea su possibili ulteriori interventi da realizzare, in vista degli annunciati provvedimenti in materia di crescita e dell'imminente adozione del disegno di legge di stabilità. La stessa Nota richiama le disposizioni della recente manovra ancora da attuare, il disegno di legge costituzionale relativo all'introduzione nella Costituzione della regola del pareggio di bilancio, il cui esame è stato avviato in questi giorni dalle Commissioni riunite affari costituzionali e bilancio della Camera, nonché quello relativo alla soppressione delle province. Si indicano, inoltre, come provvedimenti collegati alla manovra di finanza pubblica per il triennio 2012-2014 disegni di legge, non ancora presentati, in materia di infrastrutture, liberalizzazioni e privatizzazioni, nonché di interventi in favore del Sud.
La maggiore pregnanza rispetto al passato del documento di programmazione si è riflettuta anche sull'esame svolto in Commissione, che è stato caratterizzato da un ampio dibattito al quale hanno preso parte numerosi parlamentari, con interventi che, pur nella differenza degli accenti, hanno offerto importanti spunti di riflessione. L'ampiezza del dibattito è stata confermata anche dall'espressione del parere da parte delle Commissioni alle quali il documento era assegnato in sede consultiva.
Venendo ai contenuti della Nota di aggiornamento, essa presenta in primo luogo una revisione delle stime di crescita per l'anno in corso e per gli anni successivi, in considerazione dei segnali di rallentamento della ripresa economica, che si sono manifestati a livello internazionale nei mesi estivi, dopo l'iniziale fase di recupero dalla crisi che si era avviata nel

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corso del 2010. Nel secondo trimestre dell'anno, infatti, il commercio e la produzione mondiale hanno registrato un rallentamento rispetto al ritmo di espansione del primo trimestre.
Rispetto a quanto previsto ad aprile, il rallentamento dell'economia ed il riemergere delle tensioni sui mercati finanziari, e, in particolare, sul debito sovrano dei Paesi dell'area dell'euro, hanno determinato, nel complesso, un deterioramento delle prospettive di crescita dell'economia globale.
Come evidenziato nel World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale del settembre 2011, il PIL mondiale è previsto crescere all'incirca del 4 per cento fino alla fine del 2012, quindi circa mezzo punto in meno rispetto alle precedenti previsioni di primavera.
In considerazione dell'indebolimento delle prospettive economiche mondiali, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza rivede il quadro macroeconomico italiano per l'anno in corso e per il triennio 2012-2014, evidenziando un trend di crescita dell'economia meno favorevole rispetto alle previsioni formulate nel Documento presentato ad aprile 2011.
In particolare, per il 2011 il PIL italiano è stimato crescere ad un tasso dello 0,7 per cento rispetto all'1,1 per cento indicato ad aprile. Una crescita ancora modesta è indicata anche per gli anni 2012 e 2013, in cui l'incremento del PIL è previsto, rispettivamente, nella misura dello 0,6 per cento e dello 0,9 per cento, mentre nel 2014 la crescita si attesterebbe all'1,2 per cento.
Come evidenzia la Nota, la revisione al ribasso delle previsioni di crescita dell'economia italiana è da mettere in relazione non soltanto al rallentamento dell'economia mondiale, ma anche all'operare della pluralità di fattori legati alla manovra di risanamento dei conti pubblici varata nell'estate con i decreti-legge 6 luglio 2011, n. 98, e 13 agosto 2011, n. 138.
In particolare, l'ulteriore correzione operata dal decreto-legge n. 138 del 2011 - mirata a realizzare il pareggio di bilancio già nel 2013, con un anno di anticipo rispetto a quanto fissato nel Programma di stabilità, contenuto nel Documento di economia e finanza di aprile scorso - potrebbe produrre, secondo quanto affermato nella Nota di aggiornamento, «effetti non positivi sul livello di attività economica nel breve periodo attraverso gli usuali canali di trasmissione agli aggregati della spesa privata, in parte controbilanciati da effetti positivi sulla crescita che si faranno via via sempre più consistenti con il passare del tempo». In proposito, occorre sottolineare che il grande sforzo che l'Italia sta compiendo per il consolidamento dei conti pubblici e per conseguire gli obiettivi, progressivamente più ambiziosi, concordati con le Istituzioni europee, pur comportando inevitabili effetti recessivi sulla domanda interna, è tuttavia necessario per porre le basi di una crescita più solida e duratura nel medio periodo.
In tale quadro, si comprende il rallentamento di tutte le variabili del quadro macroeconomico, rispetto alle previsioni contenute nel Documento di economia e finanza 2011. Nel dettaglio, rilevo che i consumi nazionali sono stimati in rallentamento rispetto alle previsioni di aprile. In particolare, la loro crescita si attesterebbe allo 0,7 per cento nel 2011, lievemente al di sotto di quanto stimato nel Documento di economia e finanza, e si contrarrebbe ulteriormente nel biennio 2012-2013, attestandosi allo 0,4 per cento in ciascuno degli anni. Nel 2014, i consumi tornerebbero a crescere dello 0,7 per cento, al di sotto dell'1,3 per cento ipotizzato ad aprile.
Riguardo agli investimenti fissi lordi, per l'anno in corso essi sono stimati in crescita dell'1,3 per cento, rispetto all'1,8 per cento di aprile. La stima al ribasso è ascrivibile soprattutto alla debolezza nel settore delle costruzioni, che risulta più ampia rispetto a quanto ipotizzato nel Documento di economia e finanza, mantenendosi su valori negativi fino alla fine del 2012.
Gli investimenti, nel complesso, si mantengono ad un livello modesto anche negli anni successivi, attestandosi all'1,1 per

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cento nel 2012, rispetto al 2,5 per cento previsto nel Documento di economia e finanza, e raggiungendo il 2,4 per cento nel 2014.
Per ciò che concerne gli scambi con l'estero, anche le esportazioni, frenate dal rallentamento della domanda mondiale, sono stimate crescere del 4,4 per cento nel 2011, meno di quanto previsto nel Documento di economia e finanza. Un ulteriore rallentamento si avrebbe nel 2012, in cui le esportazioni crescerebbero del 3,7 per cento, di circa 0,6 punti in meno di quello previsto nel Documento di economia e finanza. La crescita delle esportazioni si manterrebbe ad un livello medio del 4,3 per cento nel biennio successivo.
Con riferimento al mercato del lavoro, in controtendenza rispetto ai dati appena richiamati, la Nota registra per l'occupazione un lieve miglioramento, pari allo 0,2 per cento, rispetto a quanto previsto ad aprile, delle stime di crescita per l'anno in corso, ascrivibile alla crescita occupazionale registrata nel secondo trimestre e alle revisioni al rialzo formulate dall'ISTAT per i trimestri precedenti. Tale livello di incremento annuo rimarrebbe sostanzialmente confermato anche negli anni successivi, attestandosi intorno allo 0,3 per cento.
Per quanto concerne il tasso di disoccupazione, la Nota stima a fine 2011 un tasso pari all'8,2 per cento, in calo rispetto all'8,4 per cento del Documento di economia e finanza, che si manterrebbe stabile intorno all'8 per cento fino al 2014.
È comunque necessario, come emerso anche nel dibattito in Commissione, che, nell'elaborazione di più efficaci politiche a sostegno dell'occupazione e della crescita, si presti particolare attenzione al numero delle persone che escono dal mercato del lavoro e, malgrado l'età non particolarmente avanzata, rinunciano alla ricerca di una nuova occupazione.
Per quanto concerne l'inflazione, si prevede una revisione al rialzo, dall'1,5 al 2 per cento, dell'inflazione programmata per il 2011, rispetto a quanto stabilito nel Documento di economia e finanza, mentre per gli anni successivi si conferma un valore dell'1,5 per cento. La maggiore pressione inflattiva nell'anno in corso è effetto dei rincari delle materie prime: il deflatore dei consumi privati viene, infatti, stimato in aumento al 2,6 per cento nel 2011, rispetto al 2,3 di aprile. Negli anni successivi, il deflatore dei consumi scende all'1,9 per cento nel 2012 e all'1,8 per cento nel 2013-2014.
L'indebolimento congiunturale dell'economia mondiale è stato segnalato dai principali organismi internazionali, che hanno provveduto ad aggiornare le previsioni di crescita dei principali Paesi industrializzati.
La revisione al ribasso delle stime per il 2011, operata dalla Commissione europea nell'ultimo Interim forecast e confermata anche dal Fondo monetario internazionale, evidenzia come la crescita dell'Italia si collochi al di sotto della media dell'area dell'euro, che, soprattutto con riferimento al 2012, non farebbe registrare livelli di crescita particolarmente significativi nemmeno in altri importanti Paesi come la Francia. Occorre peraltro considerare che, negli altri Paesi europei dove il tasso di crescita si presenta maggiore rispetto a quello dell'Italia, a fronte di un differenziale di meno di un punto percentuale, si riscontra un maggiore deficit di circa due punti percentuali, che si spinge agli oltre 5 punti di deficit in più nel caso del Regno Unito, a fronte di un differenziale di crescita di poco più di un punto percentuale nel 2012.
Il quadro di finanza pubblica contenuto nella Nota, ai sensi dell'articolo 10-bis della legge di contabilità, oltre alle nuove previsioni macroeconomiche, presenta un aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica, alla luce degli effetti determinati sul quadro di finanza pubblica dai decreti-legge emanati nel corso dell'estate per fronteggiare la crisi finanziaria.
Il quadro programmatico riportato nel Documento di economia e finanza dell'aprile 2011 prevedeva il raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2014 mediante una manovra correttiva pari a circa 2,3 punti di PIL nel biennio 2013-2014,

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cui è stato dato seguito attraverso il decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, che ha effettuato un intervento correttivo nel periodo pari a circa 48 miliardi di euro netti cumulati. Successivamente, in presenza di ulteriori tensioni sui mercati internazionali, alle quali ho già accennato, si è concordato con le Istituzioni europee di addivenire al pareggio di bilancio già dal 2013 e, conseguentemente, è stato adottato il decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, che ha effettuato un'ulteriore correzione dell'andamento dei conti pubblici, portando l'intervento complessivo a 59,8 miliardi, pari a 3,5 punti di PIL.
In termini assoluti, la riduzione dell'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche rispetto alle previsioni tendenziali è pari a 2,8 miliardi di euro nel 2011, 28,3 miliardi di euro nel 2012, 54,3 miliardi di euro nel 2013 e 59,8 miliardi di euro nel 2014.
La correzione adottata può attualmente apparire sbilanciata sul lato delle entrate, ove peraltro si include, per un importo pari a circa la metà della correzione medesima, la riduzione delle agevolazioni fiscali prevista dal decreto-legge n. 138 del 2011. Osservo, tuttavia, che tale riduzione potrebbe, come auspichiamo, non realizzarsi qualora i medesimi effetti finanziari positivi, pari a 20 miliardi di euro nel 2014, vengano conseguiti con provvedimenti di riordino delle spese, in particolare attraverso l'attuazione del disegno di legge delega in materia fiscale e assistenziale. Al netto di tale riduzione, la correzione sulle entrate sarebbe quindi sostanzialmente equivalente a quella sulle uscite.
Per quanto concerne l'articolazione della manovra tra i tre sottosettori delle amministrazioni pubbliche, essa incide per 45,2 miliardi di euro sulle amministrazioni centrali, per 11,5 miliardi di euro sulle amministrazioni locali e per 3,1 miliardi di euro sugli enti di previdenza.
Nel complesso, per effetto della manovra e dell'evoluzione attesa del quadro macroeconomico e finanziario, si determina, rispetto al quadro programmatico indicato dal Documento di economia e finanza di aprile, un miglioramento del deficit di bilancio pari, in percentuale del PIL, all'1,1 per cento nel 2012 ed all'1,4 per cento nel 2013, con conseguente sostanziale raggiungimento del pareggio in tale anno.
Con le misure di contenimento adottate con i due decreti-legge n. 98 e n. 138 del 2011 si dovrebbe determinare un sostanziale azzeramento del deficit tendenziale previsto nel Documento di economia e finanza 2011 per gli anni 2013 e 2014, realizzando in tal modo il pareggio di bilancio con un anno di anticipo rispetto a quanto in precedenza indicato.
A seguito della manovra di contenimento dei conti, l'indebitamento netto scende all'1,6 per cento nel 2012 per attestarsi allo 0,1 per cento del PIL nel 2013, mentre nel 2014 si registrerebbe un saldo positivo di bilancio pari allo 0,2 per cento. L'avanzo primario, dato fondamentale per conseguire la necessaria riduzione del debito pubblico, è previsto in progressivo aumento dallo 0,9 per cento del PIL stimato per l'anno in corso al 5,7 per cento nel 2014.
La spesa per interessi mantiene un profilo di crescita nel periodo sostanzialmente analogo a quanto giù previsto ad aprile.
Per quanto concerne il rapporto tra debito pubblico e PIL, il nuovo quadro, pur in presenza di una revisione al ribasso del PIL, conferma una evoluzione dell'andamento del debito pubblico molto simile a quanto stimato nel Documento di economia e finanza. In particolare, per il 2011, il rapporto tra il debito e il PIL dovrebbe attestarsi intorno al 120,6 per cento rispetto al 120 per cento previsto nel Documento di economia e finanza.
Nel complesso, la Nota di aggiornamento precisa che la crescita del debito, in termini assoluti più moderata negli anni considerati per via del complesso degli interventi correttivi di finanza pubblica varati nel corso dell'estate, è del tutto compensata dalla revisione al ribasso delle previsioni di crescita del prodotto in termini nominali. Con riferimento al 2013-2014, invece, il miglioramento dell'avanzo primario consentirebbe un percorso di

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riduzione del debito appena più accentuato rispetto al Documento di economia e finanza.
La nuova previsione di indebitamento deriva dai miglioramenti determinati dalla manovra sul conto delle amministrazioni pubbliche rispetto a quanto risultava negli andamenti tendenziali previsti nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile.
In particolare, negli anni 2010-2014, si evidenzia un aumento delle entrate finali, che passano dal 46,6 per cento del PIL del 2010 al 47,8 per cento del 2014, ed una riduzione delle spese finali, che si contraggono di 2,4 punti percentuali di PIL, passando dal 51,2 per cento del 2010 al 48,8 per cento nel 2014. La spesa primaria registra una riduzione di circa 2,3 punti percentuali di PIL nel periodo 2010-2014.
La spesa per interessi presenta un'incidenza sul PIL sostanzialmente analoga a quella già indicata nel Documento di economia e finanza, in crescita dal 4,5 per cento del 2010 al 5,5 per cento del 2014, soprattutto per effetto delle recenti tensioni sui mercati finanziari e delle relative ripercussioni sulla struttura dei tassi di interesse dei titoli del debito pubblico.
La pressione fiscale, al netto degli effetti delle riduzioni delle agevolazioni fiscali, aumenta sino ad attestarsi al 43,7 per cento nel 2014.
Per quanto attiene al bilancio dello Stato, la Nota di aggiornamento fissa un obiettivo programmatico di forte riduzione del saldo netto da finanziare, che passa da 32,2 miliardi di euro nel 2011 a 2,2 miliardi di euro nel 2012, fino a raggiungere un valore positivo negli anni successivi, stimato in misura pari a 16,9 miliardi di euro nel 2013 e a 38 miliardi di euro nel 2014. Analogo percorso di miglioramento dovrà seguire il saldo di cassa del settore statale, che passerà da un rapporto negativo del 4,1 per cento rispetto al prodotto interno lordo nel 2011 ad un valore positivo, pari allo 0,7 per cento, nel 2014.
Conclusivamente, si può rilevare come, pur nel difficile quadro della situazione economica internazionale, il Governo abbia posto le basi necessarie per affrontare con determinazione e con i conti in ordine il tema della crescita che è cruciale per il definitivo superamento delle difficoltà e delle tensioni sui mercati internazionali, nonché per il rilancio dell'economia reale del Paese. La sfida maggiore sarà quella di adottare misure espansive che non abbiano un impatto peggiorativo sui saldi di finanza pubblica, come avviene in altri Paesi europei, garantendo il conseguimento dell'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013. È quindi da auspicare il rapido varo, con la collaborazione anche delle parti sociali, degli annunciati provvedimenti per lo sviluppo da parte del Governo.

Gabriele TOCCAFONDI
Relatore.


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PARERI, AI SENSI DELL'ARTICOLO 118-BIS DEL REGOLAMENTO

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I COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

(Relatore: VANALLI)

Parere sulla
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis)

La I Commissione,
esaminata, per i profili di competenza, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis);
tenuto conto di quanto stabilito dall'articolo 10-bis della legge n. 196 del 2009 in merito ai contenuti propri della nota di aggiornamento al DEF;
preso atto che nella Nota si evidenzia come le previsioni di crescita dell'economia italiana risentano negativamente dell'andamento della congiuntura economica internazionale;
preso altresì atto che la variazione in senso negativo delle previsioni di crescita dell'economia italiana, seppur inferiore e meno impattante rispetto ad altri Paesi, rende sempre più necessario arrivare ad un pieno completamento della manovra 2012-2014, così come peraltro nei propositi del Governo, che intende presentare al Parlamento come disegni di legge collegati alla prossima manovra finanziaria i provvedimenti in materia di infrastrutture, liberalizzazioni e privatizzazioni,
ricordato che nella Nota di aggiornamento si sottolinea come con la recente manovra economica siano state varate importanti misure per innalzare il potenziale di crescita dell'economia, tra cui gli incentivi, attraverso il Fondo Infrastrutture, per la dismissione delle partecipazioni degli enti locali nelle società che erogano servizi pubblici, i provvedimenti a favore di un ammodernamento della normativa in materia di società pubbliche e società in house e ulteriori disposizioni per la semplificazione amministrativa, la liberalizzazione


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e la riduzione della burocrazia, a beneficio delle imprese, soprattutto di quelle di medie e piccole dimensioni;
considerato come all'interno delle due manovre finanziarie approvate negli ultimi mesi dal Governo e richieste con forza dalle istituzioni europee siano contenute specifiche disposizioni a favore degli enti locali che, adottando una corretta gestione delle risorse pubbliche e sulla base del principio di virtuosità, introdotto all'interno delle manovre stesse, risultano più efficienti di altri: questi vengono infatti sgravati, già dal 2012, dai vincoli del Patto di stabilità;
evidenziato che le disposizioni sopra citate, congiuntamente ad altre misure introdotte dall'Esecutivo all'interno delle manovre finanziarie, produrranno certamente sia una maggiore stabilità dei conti pubblici, il cui riordino appare sempre più come passaggio cruciale per il risanamento delle finanze dello Stato, sia un miglioramento dei principali indicatori della sostenibilità delle finanze del Paese;
tenuto conto che un miglioramento significativo dei saldi dei conti della pubblica amministrazione si potrebbe ottenere anche attraverso il contrasto del fenomeno della eccedenza di personale delle pubbliche amministrazioni, peraltro già previsto dall'articolo 33, comma 1, del decreto legislativo n. 165 del 2001: fenomeno che, oltre a generare una inefficienza nel sistema produttivo e nel servizio al cittadino, crea un costo aggiuntivo ai danni delle finanze pubbliche;
precisato che, come emerso dalla recente crisi del debito greco, il riordino dei conti pubblici rappresenta un passaggio obbligatorio per le economie nazionali per poter iniziare un percorso di crescita sostenibile ed efficace e che, in tale contesto, l'inserimento del pareggio di bilancio nella Costituzione rappresenta un punto di estrema importanza e valenza;
tenuto conto a tal proposito che nella Nota di aggiornamento si evidenzia come il Governo abbia iniziato il processo di revisione costituzionale per l'inserimento della regola di pareggio di bilancio nella Costituzione e che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) della Camera dei deputati hanno avviato l'esame in sede referente del relativo disegno di legge costituzionale del Governo (n. 4205 cost. e abbinate) il 5 ottobre 2011,
esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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II COMMISSIONE PERMANENTE
(Giustizia)

(Relatore: VITALI)

Parere sulla
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis)

La II Commissione,
esaminata, per quanto di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011,
tenuto conto dell'indebolimento delle prospettive economiche mondiali e del trend di crescita dell'economia italiana meno favorevole rispetto alle previsioni formulate nel Documento di economia e finanza presentato ad aprile 2011;
rilevata peraltro l'estrema gravità della situazione nella quale versano le carceri italiane;
ritenuto quindi che sia opportuno, in ogni caso, assicurare adeguati stanziamenti di bilancio per la manutenzione del patrimonio edilizio penitenziario e dare una rapida attuazione al Piano di edilizia carceraria,
esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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III COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari esteri e comunitari)

(Relatore: PIANETTA)

Parere sulla
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis)

La III Commissione,
esaminata per le parti di competenza la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis),
esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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IV COMMISSIONE PERMANENTE
(Difesa)

(Relatore: Giulio MARINI)

Parere sulla
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis)

La IV Commissione,
esaminata la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011;
premesso che essa non reca contenuti riferibili in modo specifico alle competenze della Commissione;
preso atto che l'allegata «Relazione sulle spese di investimento e relative leggi pluriennali» dichiara che lo stato di attuazione delle leggi pluriennali relative al comparto difesa è in linea con quanto programmato;
evidenziato tuttavia che la medesima Relazione non tiene conto degli effetti sul bilancio dello Stato della manovra correttiva disposta con i decreti-legge n. 98 e n. 138 dell'anno in corso, con particolare riguardo alle iniziative che dovranno essere poste in essere ai sensi dell'articolo 10, comma 4, del citato decreto n. 98 del 2011, per il raggiungimento degli obiettivi in termini di riduzioni di spesa dei ministeri;
segnalata quindi la necessità di una costante interlocuzione tra Parlamento e Governo nella definizione delle suddette riduzioni delle spese per i prossimi anni, in attuazione degli obiettivi di risparmio individuati per il comparto difesa e sicurezza,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente osservazione:

valuti il Ministero della difesa l'opportunità di acquisire le valutazioni delle Commissioni parlamentari in ordine alle modalità di rimodulazione delle spese di propria competenza eventualmente decise in attuazione dei prefissati obiettivi di risanamento dei conti pubblici.


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VI COMMISSIONE PERMANENTE
(Finanze)

(Relatore: FUGATTI)

Parere sulla
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis)

La VI Commissione,
esaminata la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis);
evidenziato come la Nota di aggiornamento sia stata predisposta dal Governo al fine di integrare le indicazioni del Documento di economia e finanza, alla luce del peggioramento intervenuto nel quadro macroeconomico dovuto in larga parte al rallentamento dell'economia mondiale, nonché per tenere conto degli interventi di finanza pubblica adottati con il decreto-legge n. 98 del 2011 e con il decreto-legge n. 138 del 2011;
rilevato come tali correzioni dovrebbero consentire di realizzare, già nel 2013, il sostanziale azzeramento del rapporto tra deficit pubblico e PIL attraverso un deciso incremento del saldo primario, anticipando in tal modo il conseguimento di tale obiettivo, che era stato fissato nel 2014 dal Documento di economia e finanza 2011, ed ottemperando agli impegni assunti dal Governo in sede europea;
rilevato inoltre come le norme contenute nei predetti decreti-legge nn. 98 e 138 consentano di accelerare, rispetto alle previsioni contenute nel Documento di economia e finanza 2011, la discesa del rapporto tra debito pubblico e PIL nel 2013 e nel 2014;
sottolineato come tali interventi si siano resi indispensabili per scongiurare i pericolosi riflessi sulla stabilità delle finanze pubbliche italiane causati dalle turbolenze sui mercati dei titoli di debito pubblico degli Stati membri dell'Unione europea, che si sono in particolare manifestati in un allargamento del differenziale tra i tassi di interesse sui titoli del debito pubblico italiano rispetto ai titoli pubblici tedeschi ed in un conseguente incremento, in prospettiva, degli oneri per il servizio del debito pubblico italiano;
evidenziato come gli interventi realizzati attraverso i citati decreti-legge nn. 98 e 138 prevedano, dal punto di vista tributario, da un lato, un aggravio di alcuni prelievi, dall'altro interventi di armonizzazione di regimi fiscali in precedenza differenziati, nonché,


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infine, un notevole rafforzamento delle norme di contrasto dell'evasione fiscale già adottate nel corso della legislatura;
rilevato altresì come la manovra finanziaria complessiva adottata nel corso dell'estate abbia previsto misure, anche di carattere tributario, volte al sostegno dello sviluppo, quali l'introduzione di un regime di tassazione agevolata e di sgravio contributivo per le somme erogate ai lavoratori dipendenti del settore privato correlate a incrementi di produttività o efficienza; la riduzione al 5 per cento dell'imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi in favore dell'imprenditoria giovanile; l'introduzione di un'esenzione fiscale sui proventi dei fondi comuni di investimento armonizzati UE (fondi per il Venture Capital) che investono almeno il 75 per cento dei capitali raccolti in società non quotate in fase di sperimentazione, costituzione, avvio dell'attività o sviluppo del prodotto;
segnalato come le misure recate dai predetti decreti-legge anticipino alcuni aspetti della riforma del sistema fiscale prevista dal disegno di legge n. 4566, recante deleghe legislative al Governo in tale materia, in particolare per quanto riguarda l'armonizzazione al 20 per cento delle aliquote delle imposte dirette sulle rendite finanziarie;
rilevato, peraltro, come gli interventi legislativi in materia tributaria adottati dal Governo nel corso della presente legislatura dovranno trovare compimento nella riforma complessiva del sistema fiscale prevista dal predetto disegno di legge n. 4566, attualmente all'esame in sede referente delle Commissioni riunite Finanze e Affari sociali, attraverso il quale sarà possibile realizzare i prioritari obiettivi costituiti: dalla semplificazione del sistema tributario e dalla riduzione del numero delle aliquote; dal riequilibrio del carico fiscale dal lavoro ai consumi ed al patrimonio; dalla revisione del sistema complessivo delle agevolazioni fiscali; dalla separazione tra gli strumenti di sostegno alle situazioni di bisogno di carattere fiscale e quelli di carattere socio-assistenziale;
segnalato come un'efficace politica di duratura stabilizzazione della finanza pubblica debba svilupparsi non solo su misure di incremento delle entrate e di riduzione delle spese improduttive, che pure sono necessarie, soprattutto nell'immediato, ma debba poggiare anche su una serie mirata di interventi che incentivino la ripresa della crescita economica e favoriscano l'ampliamento delle basi imponibili, riducendo per tale via il rapporto debito/PIL e il rapporto deficit/PIL e ricostituendo la fiducia dei mercati, degli imprenditori e dei cittadini nelle prospettive del Paese;
rilevato, a quest'ultimo proposito, come il primo e più efficace strumento di sostegno alla crescita economica sia rappresentato dalla realizzazione di una riforma tributaria che, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, riequilibri il carico tributario a favore dei fattori del lavoro e della produzione e determini una riduzione complessiva della pressione fiscale su di essi;
sottolineato come molte delle misure recate dagli ultimi interventi di finanza pubblica siano ispirate ed orientate dalle raccomandazioni di politica economica rivolte nel luglio scorso dal Consiglio

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europeo all'Italia nel quadro della procedura relativa al semestre europeo, nonché dalle indicazioni contenute nella lettera inviata il 5 agosto scorso dalla Banca centrale europea al Presidente del Consiglio dei Ministri, in particolare per quanto riguarda: la riduzione dei costi della pubblica amministrazione e il rallentamento della dinamica dei salari pubblici; il sostegno alle forme di Venture Capital; l'incentivazione fiscale delle quote di salario legate all'incremento della produttività; le misure a sostegno della contrattazione collettiva di prossimità; l'inasprimento delle sanzioni penali contro l'intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro; il potenziamento dei cofinanziamenti nazionali dei fondi comunitari a finalità strutturale,

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PARERE FAVOREVOLE.

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VII COMMISSIONE PERMANENTE
(Cultura, scienza e istruzione)

(Relatore: MURGIA)

Parere sulla
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis)

La VII Commissione,
esaminata, per le parti di propria competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis),
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PARERE FAVOREVOLE.

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VIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

(Relatore: LANZARIN)

Parere sulla
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis)

La VIII Commissione,
esaminata la Nota di Aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis), con i relativi Allegati, in particolare quello relativo al Programma delle infrastrutture strategiche (Allegato II);
considerato che:
nel parere al Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4) espresso dalla VIII Commissione nella seduta del 27 aprile 2011, era stata evidenziata la necessità di inserire nel Programma delle infrastrutture strategiche predisposto ai sensi della «legge obiettivo» alcune opere di carattere strategico;
a tale scopo, nel sopra richiamato parere della VIII Commissione erano state formulate specifiche condizioni dirette ad ottenere, fra l'altro, l'inserimento nel citato programma delle infrastrutture strategiche delle seguenti opere: 1) Variante SS47-Valsugana (VI-PD): Collegamento tra Pedemontana (a Casello Bassano Ovest) e Limena; 2) Variante della Tremezzina (SS 340 «Regina»);
nella risoluzione approvata dalla Camera dei deputati in sede di esame del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4) nella seduta del 28 aprile 2011, era contenuto uno specifico impegno al Governo a recepire, con riferimento al Programma delle infrastrutture strategiche, le indicazioni contenute nel parere approvato dalla Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici;
preso atto che tali indicazioni, e in particolare quelle relative all'inserimento delle summenzionate infrastrutture stradali nel Programma delle infrastrutture strategiche, non risultano recepite nella Nota di Aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis) e nei relativi Allegati, in particolare in quello relativo al Programma delle infrastrutture strategiche (Allegato II);
considerato, peraltro, che appare necessario l'inserimento nel Programma delle infrastrutture strategiche predisposto ai sensi della


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«legge obiettivo» di ulteriori opere di carattere strategico rispetto a quelle già indicate nel sopra richiamato parere approvato dalla VIII Commissione nella seduta del 27 aprile 2011;
considerato, infine, che:
l'aggiornamento del 9o Allegato reca opportunamente, alle tabelle D ed E, un elenco dei finanziamenti confermati e di quelli revocati ai sensi dell'articolo 32, commi da 2 a 7, del decreto-legge n. 98 del 2011; e che appare necessario acquisire elementi di informazione in ordine alle eventuali ulteriori revoche dei finanziamenti, allo scopo di disporre di un quadro conoscitivo aggiornato delle disponibilità finanziarie per le infrastrutture strategiche;
le intese generali quadro con le regioni e gli atti aggiuntivi a dette intese rappresentano documenti importanti allo scopo di acquisire gli orientamenti circa la definizione delle priorità nell'ambito del Programma delle infrastrutture strategiche,
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PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:
a) in considerazione della sua natura di arteria stradale di collegamento internazionale, prioritaria rispetto al miglioramento della mobilità e alla messa in sicurezza di tratti ad elevato rischio di dissesto idrogeologico, sia inserita nel Programma delle infrastrutture strategiche, solo per le procedure, l'opera relativa alla Variante della Tremezzina (SS 340 «Regina»);
b) in considerazione della realizzazione in corso della Superstrada Pedemontana Veneta e dell'improcrastinabile necessità di avvio delle opere viarie di collegamento tra tale Superstrada e la viabilità locale, nonché in considerazione dell'inserimento dell'opera nell'intesa generale quadro tra la regione Veneto e il Governo ai fini dell'integrazione del Programma delle infrastrutture strategiche, sia inserito nel Programma delle infrastrutture, alla voce Corridoio Plurimodale Padano - Asse Stradale Pedemontano - Piemontese, Lombardo, Veneto, solo per le procedure, il progetto Collegamento Pedemontana Veneta e viabilità ordinaria nelle province di Treviso, Vicenza e Padova tratto dal Casello di Bassano Ovest a Limena;
c) in considerazione della necessità del completamento nel minor tempo possibile delle opere di riqualificazione dell'asse viario ex SS n. 415 Paullese, ma subordinatamente all'inserimento dell'opera nella prescritta intesa generale quadro tra la regione Lombardia e il Governo, sia inserito nel Programma delle infrastrutture strategiche, alla voce Corridoio Plurimodale Padano - Riqualifica viabilità ex SS n. 415 Paullese, solo per le procedure, il progetto del tratto da Spino d'Adda a Dovera nella provincia di Cremona;
d) in considerazione della necessità del completamento dell'asse viario, non solo per decongestionare la zona sud della città di Verona, e soprattutto per la funzione sovracomunale di distribuzione del


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traffico veicolare da e per la Tangenziale Sud ai grandi centri intermodali e alla contigua autostrada A4, ma subordinatamente all'inserimento dell'opera nella prescritta intesa generale quadro tra la regione Veneto e il Governo, sia inserito nel Programma delle infrastrutture strategiche, solo per le procedure, il progetto prolungamento della SS n. 434 «Transpolesana», oltre l'autostrada A4 fino alla città di Verona;
e) il Governo tenga costantemente informato il Parlamento circa l'evoluzione della programmazione infrastrutturale strategica, con specifico riferimento alle eventuali intese generali quadro stipulate con le regioni e agli atti aggiuntivi, nonché con riguardo alle ulteriori revoche dei finanziamenti;
f) si proceda ad una ridefinizione sostanziale e parametrale degli interventi programmati e da programmare con l'individuazione di indicatori di dotazione di patrimonio infrastrutturale e di dotazione di servizi, con l'adeguamento degli stanziamenti e del riparto tra le diverse aree e regioni del Paese;
g) in considerazione del grave divario infrastrutturale e degli indicatori di dotazione che rendono la regione Sardegna la più penalizzata tra tutte le regioni italiane, l'intera pianificazione relativa alla Piastra logistica euromediterranea sia inserita, solo ai fini procedurali, nella Tabella 2 dell'Allegato infrastrutture;

e con la seguente osservazione:

valuti il Governo l'opportunità di procedere all'individuazione nell'ambito delle opere strategiche degli interventi che necessitano di accelerazione dell'esecuzione delle opere prevedendo aggiornamenti contrattuali che prevedano cantieri operativi ventiquattro ore al giorno.


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IX COMMISSIONE PERMANENTE
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

(Relatore: DESIDERATI)

Parere sulla
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis)

La IX Commissione,
esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis),
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PARERE FAVOREVOLE.

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XI COMMISSIONE PERMANENTE
(Lavoro pubblico e privato)

(Relatore: CAZZOLA)

Parere sulla
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis)

La XI Commissione,
esaminata la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis);
preso atto dei principali dati aggiornati, concernenti il quadro macroeconomico, tra i quali si segnala una minore crescita dell'economia italiana, cumulata nel periodo 2011-2014, pari a circa 2 punti percentuali (con un'espansione tendenziale del PIL prevista allo 0,7 per cento per il 2011, allo 0,6 per cento nel 2012, allo 0,9 per cento nel 2013 e all'1,2 per cento nel 2014);
considerato che la prevista flessione - che ha reso necessaria la revisione del quadro macroeconomico all'interno della medesima Nota di aggiornamento - è causata soprattutto dal rallentamento dell'economia mondiale e dalla brusca frenata del commercio mondiale per il 2011 (+5,6 per cento, contro un +15,3 per cento del 2010), che si riverserà anche nel 2012 (+4 per cento), mentre nel giugno scorso le previsioni erano rispettivamente pari a +9,1 per cento e a +7,9 per cento, e dai conseguenti riflessi sulla situazione interna, peraltro resa più pesante dalle recenti tensioni sui mercati finanziari, in un contesto di contrazione dei consumi interni;
preso atto che, per realizzare gli impegni assunti in sede europea e dare maggiore credibilità alle misure approvate a luglio, il Governo, ad agosto, ha mirato all'obiettivo di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, un anno prima rispetto a quanto ipotizzato nel Documento di economia e finanza;
osservato che la Nota di aggiornamento mette in evidenza le principali riduzioni di spesa che hanno contribuito a rivedere i dati di natura macroeconomica, soffermandosi, tra l'altro, sulle misure per la sostenibilità del sistema previdenziale;
rilevato che in tale settore, grazie alle misure che il Parlamento ha valutato durante l'esame dei relativi provvedimenti d'urgenza adottati dal Governo, si prevede un risparmio di 1 miliardo di euro


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nel 2012, di 3,5 miliardi di euro nel 2013 e di 3,3 miliardi di euro nel 2014;
preso atto degli effetti complessivi prodotti dai più recenti interventi di riforma previdenziale rispetto alla legislazione antecedente, che comporteranno una riduzione dell'incidenza della spesa pensionistica in rapporto al PIL in grado di compensare, almeno in parte, l'anticipazione dell'incidenza stessa in conseguenza della contrazione del PIL;
considerato che, in termini cumulati al 2050, gli interventi complessivi sul versante della spesa pensionistica daranno luogo a una riduzione di circa 39 punti percentuali (di cui circa il 60 per cento è da ascrivere agli effetti delle recenti manovre);
ritenuto che i dati richiamati, soprattutto se valutati alla luce dell'attesa di vita, giustificano le misure adottate nell'attuale legislatura sui coefficienti di trasformazione, sull'incremento dell'età pensionabile e sull'aggancio automatico alle dinamiche demografiche, in modo da assicurare la stabilità e l'equilibrio del sistema;
rilevato che, tra gli interventi approvati in materia previdenziale, vi è anche una progressiva equiparazione dell'età pensionabile delle donne rispetto agli uomini, non soltanto nel settore pubblico, ma anche in quello privato;
giudicato, pertanto, importante programmare - possibilmente a partire dal preannunciato «decreto sviluppo» - anche una serie di interventi di politica attiva in favore dell'occupazione femminile, facilitando la conciliazione tra lo stesso lavoro e la vita familiare, anche mediante adeguati provvedimenti a sostegno di taluni istituti esistenti, tra cui il part-time e il telelavoro, come previsto nell'avviso comune tra Ministero e parti sociali;
ritenuto, al contempo, opportuno rafforzare - portando a termine iniziative legislative già avviate dalle Camere e inserendo apposite disposizioni nell'imminente decreto per lo sviluppo, allo studio del Governo - tutte quelle misure positive in grado di rilanciare l'occupazione, soprattutto giovanile, e di dare corso alla riforma degli ammortizzatori sociali, come indicato nel cosiddetto «collegato lavoro» (legge n. 183 del 2010);
ribadita l'esigenza di armonizzare il sistema previdenziale e contributivo nel suo complesso, risolvendo le questioni attinenti alla ricongiunzione onerosa e al completamento della totalizzazione, come indicato dalla mozione approvata dalla Camera nel luglio scorso, e affrontando la situazione deficitaria delle gestioni dei lavoratori autonomi presso l'INPS; ciò anche allo scopo di favorire un effettivo riequilibrio intergenerazionale, fondato sulla sostenibilità e sull'adeguatezza del sistema stesso,

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PARERE FAVOREVOLE.

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XII COMMISSIONE PERMANENTE
(Affari sociali)

(Relatore: BARANI)

Parere sulla
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis)

La XII Commissione,
esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis),
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PARERE FAVOREVOLE.

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XIII COMMISSIONE PERMANENTE
(Agricoltura)

(Relatore: CATANOSO)

Parere sulla
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis)

La XIII Commissione,
esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis),
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PARERE FAVOREVOLE.

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XIV COMMISSIONE PERMANENTE
(Politiche dell'Unione europea)

(Relatore: GOTTARDO)

Parere sulla
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis)

La XIV Commissione,
esaminata la «Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011» (Doc. LVII, n. 4-bis);
rilevato che:
il documento dà conto dell'indebolimento delle prospettive di crescita dell'economia italiana, nel contesto di un rallentamento dell'economia globale. In particolare, le nuove previsioni descrivono un aumento del PIL dello 0,7 per cento nel 2011, dello 0,6 per cento nel 2012, dello 0,9 per cento nel 2013 e dell'1,2 per cento nel 2014, con una minore crescita rispetto alle precedenti previsioni, per il periodo considerato, di circa due punti percentuali complessivi;
alla luce del rallentamento della crescita, la nota di aggiornamento ridefinisce gli obiettivi di indebitamento netto nei termini dell'1,6 per cento nel 2012 e dello 0,1 per cento nel 2013 e di un avanzo dello 0,2 per cento nel 2014; tali obiettivi rispondono comunque al raggiungimento, concordato in sede di Unione europea, di una situazione close to balance;
la nota di aggiornamento tiene conto espressamente delle decisioni assunte a livello di Unione europea per la salvaguardia della stabilità dell'area euro nel corso del mese di luglio, con particolare riferimento al rafforzamento del Fondo europeo di stabilizzazione finanziaria (FESF) e all'istituzione del Meccanismo europeo permanente di stabilità;
risulta opportuno che l'Italia proceda in tempi rapidi alla ratifica degli accordi istitutivi del Meccanismo europeo di stabilità;
la nota di aggiornamento fa esplicito riferimento alle raccomandazioni della Commissione europea all'Italia indirizzate nello scorso mese di luglio, alle quali risulta opportuno dare seguito, in


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particolare per quel che concerne le misure di politica economica sollecitate con riferimento a:
a) la riduzione della frammentazione del mercato del lavoro, con modifiche alla normativa relativa alla protezione dei lavoratori e alla tutela contro la disoccupazione;
b) la riforma del sistema di contrattazione al fine di garantire «una maggiore corrispondenza fra aumenti salariali e incrementi di produttività, tenendo anche conto delle effettive condizioni a livello locale ed aziendale»;
c) la liberalizzazione del settore dei servizi, in particolare di quello delle professioni;
d) la promozione dell'accesso delle piccole e medie imprese al mercato dei capitali;
e) il miglioramento del quadro normativo in materia di investimenti privati in ricerca
f) l'accelerazione delle procedure di cofinanziamento delle politiche di coesione,
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PARERE FAVOREVOLE.

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COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI

(Relatore: VACCARI)

Parere sulla
Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4-bis)

La Commissione parlamentare per le questioni regionali,
esaminata la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011;
evidenziato che la Nota richiama l'esigenza di adottare provvedimenti di sostegno della manovra di bilancio 2012-2014 in materia di infrastrutture, liberalizzazioni, privatizzazioni ed in favore del Sud, sui cui contenuti, tuttavia, non vengono fornite specifiche indicazioni;
preso atto delle previsioni della Nota che indicano l'entità del concorso degli enti territoriali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica,
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PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:
1) siano precisati puntualmente ed in modo articolato i contenuti dei provvedimenti in materia di infrastrutture, liberalizzazioni, privatizzazioni ed in favore del Sud che si intendono adottare a completamento della manovra di bilancio 2012-2014;
2) sia chiarita l'articolazione degli obiettivi e le stime del conto economico per singoli comparti dell'entità del contributo delle autonomie territoriali, che dovrebbe essere proporzionale, almeno come tendenziale, alle spese dei singoli comparti, al conseguimento degli obiettivi di consolidamento, atteso che nella Nota l'apporto delle autonomie territoriali viene valutato esclusivamente sulla base degli effetti complessivi di contenimento richiesti da norme programmatiche;
3) siano fornite indicazioni su come si intenda ripartire tra gli enti non virtuosi la mancata contribuzione degli enti virtuosi.