Doc. XXXIV n. 5
Pag. 7
1. Premessa
Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha il compito, sulla base di quanto stabilito dall'articolo 30, comma 2, della legge n. 124 del 2007, di verificare che l'attività di informazione per la sicurezza si svolga nel rispetto della Costituzione, delle leggi, nell'esclusivo interesse e per la difesa della Repubblica e delle sue istituzioni. Nel secondo anno della legislatura, il COPASIR ha esercitato le proprie competenze in piena continuità con quanto già svolto nel precedente anno.
La relazione, che il Comitato deve presentare al Parlamento per riferire annualmente sull'attività svolta e per formulare proposte o segnalazioni su questioni di propria competenza, ha in concreto l'obiettivo di informare le due Camere e l'opinione pubblica delle modalità attraverso cui questo organismo parlamentare svolge i suoi compiti. La particolarità delle funzioni attribuite al Comitato e la riservatezza con cui esse devono essere espletate determinano la conseguenza che la relazione, di natura pubblica, non possa riferire in modo completo sui contenuti acquisiti dal Comitato nel corso dei propri lavori. Tuttavia, ciò non si riflette negativamente sul significato di questo documento, che ha il valore di testimoniare della serietà del lavoro svolto, sia sotto il profilo della sua sistematicità, sia in relazione alla elevata qualificazione istituzionale dei temi affrontati. È infatti attraverso questa relazione che il Parlamento ha la formale garanzia che il Comitato ha effettivamente esercitato le delicate funzioni cui è preposto.
In questo secondo anno, il Comitato ha proseguito nell'attività consultiva concernente l'attuazione regolamentare della legge n. 124 e ha, nel contempo, rafforzato il proprio ruolo di controllo sul Sistema di informazione per la sicurezza.
Nella relazione sono illustrate analiticamente le attività svolte. È importante evidenziare, già in premessa, come il progressivo completamento della riforma, attraverso gli atti di normazione secondaria, abbia reso sempre più rilevante la necessità di procedere alla verifica della concreta applicazione della nuova disciplina.
La legge n. 124 ha introdotto innovazioni particolarmente significative sia in relazione all'organizzazione del Sistema sia nei rapporti di questo con la realtà esterna.
Sul primo aspetto occorre ricordare che al Comitato interministeriale (CISR) è attribuita la funzione di definire il fabbisogno informativo funzionale alla sicurezza nazionale, mentre al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) spetta il compito di coordinare e controllare i Servizi, pur senza mettere in discussione la struttura binaria delle Agenzie. In tal senso si deve sottolineare la diversa e più netta delimitazione delle competenze di AISE e AISI e i poteri attribuiti al DIS sia attraverso l'istituzione dell'Ufficio ispettivo sia nelle funzioni di carattere comune concernenti, in particolare, la formazione, il personale e le risorse. Rilevante è anche la nuova disciplina concernente gli archivi e la gestione dei nulla-osta di segretezza.
Pag. 8
Riguardo, invece, ai rapporti con l'esterno, si deve sottolineare il valore delle nuove norme che regolano il segreto di Stato, soprattutto in relazione all'accesso ai documenti trascorso un determinato periodo di tempo, le regole che disciplinano la declassifica dei documenti riservati e, in generale, la possibilità di avere conoscenza degli atti conservati negli archivi dei Servizi.
Con l'approvazione dei regolamenti si è avviata la fase di vera e propria realizzazione di tali innovazioni su cui è a questo punto indispensabile svolgere un approfondimento finalizzato a verificare l'impatto delle riforme sulla reale funzionalità complessiva del sistema. Il Comitato è impegnato in questa attività che, naturalmente, dovrà proseguire per il futuro, anche attraverso la formulazione di eventuali proposte di correzioni o modifiche.
Grazie soprattutto all'iniziativa del presidente Rutelli, il Comitato - pur nel rispetto delle competenze che la legge attribuisce al Governo, ed in particolare al CISR, nella definizione della sicurezza nazionale e cioè degli obiettivi che gli apparati informativi devono perseguire - ha sviluppato in questa prima parte della legislatura una significativa attività finalizzata a sollecitare l'adeguamento alla nuova realtà internazionale degli ambiti di materia di interesse dell'intelligence.
Nello scorso anno furono avviate iniziative in materia di fondi sovrani, di approvvigionamento energetico e fu approvata una Relazione al Parlamento sulla tratta degli esseri umani.
Quest'anno è stata condotta una importante riflessione sulle possibili implicazioni per la sicurezza derivanti dall'utilizzo dello spazio cibernetico su cui, nella seduta dello scorso 7 luglio, è stata approvata una relazione alle Camere. Si tratta di una attività di stimolo di grande rilievo, che il Comitato ha quindi intenzione di proseguire con determinazione, aprendo una discussione al proprio interno anche sul contenuto del fabbisogno informativo che, per legge, ogni anno il CISR deve definire e comunicare allo stesso Comitato.
Del resto, ciò rientra pienamente nella funzione di controllo che deve essere esercitata dall'organismo parlamentare, anche in considerazione delle conseguenze di carattere organizzativo che tali scelte non possono non determinare.
In varie occasioni, d'altra parte, è stata sottolineata l'esigenza di adeguare la struttura dei Servizi a finalità e a modalità operative adeguate agli attuali scenari internazionali. La tutela della sicurezza nazionale non può che riferirsi infatti anche all'ambito economico e produttivo. Non si parte da zero, alcuni passi significativi in questa direzione sono stati compiuti, ma è necessario innovare con maggiore determinazione.
Su questi temi, il Comitato ha più volte richiesto al Presidente del Consiglio di essere audito al fine di acquisire - come previsto dalla legge n.124 - le sue valutazioni quale responsabile delle politiche dell'informazione per la sicurezza. L'audizione, tuttavia, non ha ancora avuto luogo.
Dalle possibili integrazioni del fabbisogno informativo possono discendere, inoltre, conseguenze sul piano del reclutamento, formazione e riqualificazione del personale. Si tratta di un tema affrontato
Pag. 9
più volte dal Comitato anche al fine di valutare eventuali modifiche di carattere normativo. Le particolari esigenze del comparto hanno fin qui reso problematica la utilizzazione delle modalità concorsuali e selettive previste dalle disposizioni vigenti e rendono necessaria e urgente una compiuta riflessione sulle forme che in futuro saranno adottate per il reclutamento del personale. Nella consapevolezza che quanto stabilito dal legislatore è finalizzato ad evitare che le assunzioni negli Organismi possano essere determinate da criteri che non siano quelli della competenza e del merito, il Comitato ritiene suo compito essenziale vigilare sull'osservanza del rispetto in concreto di tali criteri.
La riorganizzazione dei Servizi, recentemente avviata anche su sollecitazione del Comitato per affrontare in modo positivo la riduzione delle risorse finanziarie disponibili, impone - del resto - una riqualificazione del personale anche attraverso un ricambio generazionale e l'acquisizione di nuove competenze. Tutto ciò in vista di una più accentuata caratterizzazione operativa del contingente a fronte di un suo ridimensionamento quantitativo.
Il Comitato esprime una valutazione positiva sul rafforzamento del ruolo del DIS secondo le indicazioni della legge n.124. L'entrata in funzione dell'Ufficio ispettivo, l'istituzione della Scuola unica e dell'Ufficio centrale degli Archivi rappresentano momenti significativi del processo in corso, finalizzato alla realizzazione di una maggiore omogeneità nell'organizzazione e nel funzionamento degli Organismi. Anche in questo caso, il Comitato è impegnato a verificare l'impatto dell'introduzione di questi strumenti di coordinamento e di controllo.
Per quanto riguarda il ruolo dell'Ufficio ispettivo, si deve sottolineare come esso rappresenti uno snodo fondamentale della legge n.124 sulla cui efficacia occorrerà compiere una verifica alla luce dell'esito delle prime ispezioni ordinarie e delle inchieste interne avviate, anche su impulso del Comitato, nei mesi scorsi. È evidente che l'organismo parlamentare può svolgere efficacemente la sua funzione se le questioni che solleva e su cui richiede lo svolgimento di approfondimenti vengono affrontate seriamente e avviate a soluzione. In caso contrario, non potrebbe che aprirsi una riflessione sulla necessità che lo stesso Comitato sia dotato di quei poteri di inchiesta di cui oggi non dispone e che gli consentirebbero di intervenire direttamente.
L'Ufficio centrale degli Archivi, d'altra parte, sta realizzando una importante opera di razionalizzazione del sistema degli archivi esistente all'interno dei Servizi, anche con l'obiettivo di determinare condizioni di sempre maggiore trasparenza: le comunicazioni che il Comitato ha ricevuto in proposito indicano che il processo è in corso nella giusta direzione.
Una verifica specifica sulla attuazione delle innovazioni concernenti la formazione del personale, ed in particolare l'istituzione della Scuola unica, dovrà essere svolta dal Comitato nei prossimi mesi.
L'apertura dei Servizi verso l'esterno, pur nei limiti e compatibilmente con le caratteristiche del settore, rappresenta una imprescindibile esigenza posta dalla legge di riforma, ma anche l'occasione per una diversa e migliore organizzazione dei Servizi stessi, superando
Pag. 10
impostazioni tradizionali che hanno determinato nel tempo non pochi problemi nel rapporto con l'opinione pubblica. La nuova disciplina di accesso ai documenti coperti dal segreto di Stato non è stata ancora attuata: alcune difficoltà insorte in sede di prima applicazione hanno indotto la Presidenza del Consiglio ad istituire un'apposita commissione di studio con il compito di formulare proposte finalizzate a stabilire la disciplina più idonea ed eventualmente a suggerire proposte di modifica. Lo scorso 30 giugno la commissione ha concluso i propri lavori.
Il Comitato ritiene che a questo punto la piena attuazione dei principi previsti dalla legge n.124 sul segreto di Stato non possa più essere rinviata e conferma il proprio interesse a che questo essenziale profilo della riforma sia pienamente attuato.
Più in generale, la trasparenza delle procedure e delle regole che disciplinano l'accesso ai documenti e anche la loro gestione e classifica necessita della massima attenzione da parte dell'Organismo parlamentare. Si è detto dei progressi compiuti nella organizzazione degli archivi, che costituiscono la premessa indispensabile per una corretta gestione dei documenti. La legge d'altra parte prevede che l'istituzione di ogni nuovo archivio debba essere comunicata al Comitato, proprio allo scopo di evitare la creazione - come purtroppo è talvolta avvenuto in passato - di raccolte di documenti o di veri e propri archivi con finalità opache e di incerta riconducibilità quanto alla loro reale responsabilità.
Vi è, poi, la questione essenziale dell'accesso ai documenti per la quale si pone innanzi tutto l'esigenza di rendere conoscibili le norme che ne regolano l'esercizio sopprimendo le classifiche di segretezza attualmente vigenti. La legge e i regolamenti hanno introdotto novità interessanti che rendono opportuno un lavoro di indagine finalizzato a valutare il loro impatto sia nei confronti dei cittadini con un qualificato interesse a conoscerne il contenuto, sia in relazione alla loro divulgabilità di carattere generale sia, infine, a beneficio degli studi storici.
In sede di valutazione dei regolamenti, il Comitato ha potuto constatare, per altro, l'esistenza di notevoli problemi in relazione alla conformità delle norme con quelle esistenti in altri settori della pubblica amministrazione. Per questo è intenzione del Comitato promuovere uno specifico approfondimento - anche attraverso l'organizzazione di un convegno pubblico - con l'obiettivo di mettere a confronto l'esperienza di altri paesi e quella dei principali responsabili degli archivi nazionali, nonché degli studiosi.
Nel corso di quest'anno e anche in queste settimane, gli organi di informazione hanno riferito dell'ipotetico coinvolgimento di appartenenti, ex-appartenenti o collaboratori dei Servizi in vicende a vario titolo all'attenzione dell'autorità giudiziaria. Tra queste, certamente la più rilevante è quella concernente le stragi che negli anni '92-'93 si sono verificate nel nostro Paese.
Non è compito del Comitato occuparsi in modo complessivo di queste vicende, che riguardano la competenza di altri organismi e in primo luogo della magistratura, nei confronti della quale deve essere evitata qualsiasi interferenza. Tuttavia, il Comitato deve verificare, per
Pag. 11
legge, che l'attività dei Servizi sia finalizzata alla sicurezza nazionale e si svolga nel rispetto della Costituzione e delle leggi. È una verifica che non può che riguardare anche il passato, sia perché possono esistere implicazioni con la situazione presente, sia perché è importante trarre ogni utile insegnamento dall'esperienza per introdurre tutti i possibili correttivi idonei a evitare anche per il futuro ogni rischio di deviazioni o di comportamenti illeciti.
Il Comitato, che - come già ricordato - non è dotato di poteri di inchiesta, ritiene suo compito essenziale difendere la credibilità dei Servizi. Ciò si ottiene, innanzitutto, attuando due chiari principi:
a) gli episodi e i comportamenti devono essere indagati con ogni mezzo a disposizione, innanzitutto favorendo l'azione degli organi inquirenti, nei cui confronti la disponibilità dei Servizi deve essere assoluta e il Comitato deve vigilare in tal senso;
b) la collaborazione istituzionale con gli organi competenti dell'Esecutivo deve consentire il realizzarsi di un circuito virtuoso in grado di rassicurare pienamente l'opinione pubblica sul fatto che non operano in nessun caso coperture o reticenze su vicende di tale gravità.
Nella relazione si dà conto di come il Comitato è intervenuto fino ad ora, realizzando un rapporto di stretta collaborazione, nel rispetto delle reciproche attribuzioni, con la Commissione parlamentare antimafia e con gli organi competenti dell'Esecutivo. È evidente la determinazione e il senso di responsabilità istituzionale. Su questa strada si procederà auspicabilmente anche per il futuro.
Analoghe considerazioni e valutazioni possono essere riferite a tutte le altre vicende che hanno avuto risalto sulla stampa, di cui il Comitato si è occupato e di cui si dà conto nella relazione. È facile constatare come quasi in ogni caso che assume una certa rilevanza mediatica siano riscontrabili riferimenti al possibile coinvolgimento che in esso avrebbero avuto direttamente o indirettamente i Servizi.
Il Comitato ritiene che ciò rappresenti l'indicatore di una diffusa diffidenza sul ruolo che può essere svolto dai Servizi di intelligence o da singoli appartenenti ad essi. È una diffidenza comprensibile alla luce di deviazioni e depistaggi di indagini giudiziarie di cui è stata costellata la storia del nostro Paese. Proprio per questo è indispensabile esercitare, pur senza rincorrere in modo indiscriminato ogni notizia o sospetto, con attenzione e rigore le verifiche necessarie. Tale attività di verifica costituisce anzi, se efficace, l'unico vero antidoto al diffondersi dei sospetti e delle possibili illazioni. È nell'interesse stesso del buon funzionamento dei Servizi e, quindi, della migliore tutela della sicurezza nazionale che tutti i meccanismi di prevenzione e di controllo successivo, interni ed esterni agli Organismi, funzionino e siano idonei ad assicurare adeguate garanzie sulla correttezza complessiva del Sistema e sulla sua capacità di individuare e rimuovere eventuali zone d'ombra sia direttamente sia collaborando attivamente con gli altri organi competenti. Il ruolo del Comitato è essenziale in tale contesto. In relazione alle recenti vicende giudiziarie, il Comitato ritiene che debbano essere adottati tutti i provvedimenti, anche di
Pag. 12
carattere cautelativo, consentiti dalle norme vigenti, per evitare i gravi pregiudizi che potrebbero derivare al DIS e alle Agenzie dal coinvolgimento di personale dipendente.
Del resto è un'esperienza comune alla maggior parte dei Paesi democratici. L'istituzione di un organismo parlamentare a composizione particolarmente ristretta e con competenze variabili, ma sostanzialmente riconducibili al controllo sui Servizi, risponde alle finalità di garantire le indispensabili esigenze di riservatezza proprie dell'intelligence, la vigilanza parlamentare sul rispetto delle leggi e la prevenzione delle possibili deviazioni dai compiti istituzionali dei Servizi.
La tutela della sicurezza nazionale rappresenta una necessità imprescindibile che giustifica l'introduzione nell'ordinamento di regole particolari e di limiti alla trasparenza dei poteri pubblici.
A fronte di ciò la gran parte dei sistemi democratici si è dotata di meccanismi di garanzia che pur non alterando la logica della piena ed esclusiva responsabilità del Governo in questa delicata materia, consentono al Parlamento, e alle forze politiche in esso rappresentate, di essere informato degli aspetti più significativi e sensibili delle attività realizzate in tale ambito.
Perché ciò possa funzionare in modo efficace è indispensabile la piena collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, che non devono vedere le richieste di informazioni del Comitato come ingerenze, ma devono - anzi - valorizzare il rapporto istituzionale in termini di miglioramento della propria capacità di corrispondere sempre meglio alle esigenze della sicurezza nazionale.
Nella consapevolezza del delicato equilibrio che deriva dall'applicazione concreta delle norme e dei regolamenti, il Comitato ha avuto in questi due anni un atteggiamento di assoluto rigore nella gestione delle informazioni e dei documenti in suo possesso. L'impermeabilità del Comitato a ogni diffusione di notizie riservate è il requisito indispensabile su cui si basa l'intero sistema e continuerà, quindi, ad essere perseguito con assoluta determinazione. D'altra parte, il Comitato rafforzerà la sua azione di controllo, utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge, non rinunciando ad ottenere ogni informazione funzionale ai suoi compiti e sollecitando gli organi competenti a svolgere fino in fondo il ruolo attribuito loro dalla stessa legge.
2. Attività del Comitato
Il Comitato, che a norma dell'articolo 35, comma 1, della legge n. 124, deve riferire annualmente al Parlamento sulla propria attività, nel secondo anno a decorrere dalla data di insediamento (22 maggio 2008) ha tenuto 38 sedute, per una durata complessiva di 41 ore e 10 minuti. Nel corso di tali sedute sono state audite 22 persone, sono state esaminate la terza e la quarta relazione semestrale trasmesse dal Governo, nonché quattro comunicazioni di conferma dell'opposizione del segreto di Stato. È stato, inoltre, espresso, secondo quanto stabilito dalla legge n. 124 del 2007, il parere sullo schema di regolamento
Pag. 13
concernente i rapporti tra RIS e AISE, così completando il quadro normativo previsto dalla citata legge di riforma, e su uno schema di regolamento recante modifiche a disposizioni vigenti.
La presente relazione dà conto dell'intera attività svolta dal Comitato nel periodo 22 maggio 2009 - 21 maggio 2010, suddividendo la stessa in attività di controllo (documentazione acquisita, audizioni ex articolo 31, sopralluoghi e missioni, esame delle relazioni semestrali sull'attività dei Servizi, esame delle comunicazioni di conferma dell'opposizione ovvero di apposizione del segreto di Stato); attività consultiva (pareri espressi dal Comitato ai sensi dell'articolo 32, comma 1, della legge n. 124); attività conoscitive di carattere specifico.
2.1. Le modifiche al regolamento interno del Comitato
Nel secondo anno di attività in questa legislatura, il Comitato ha rilevato, nell'esercizio delle competenze ad esso attribuite dalla legge di riforma, l'esigenza di dover apportare alcune modifiche al proprio regolamento interno, al fine di meglio organizzare e rendere nota all'opinione pubblica la propria attività istruttoria e di controllo.
In particolare, con la prima modifica regolamentare, approvata dal Comitato nella seduta dell'11 giugno 2009, è stato definito un procedimento interno volto a rendere pubblico, attraverso gli atti parlamentari, lo svolgimento dell'esame delle comunicazioni di conferma dell'opposizione del segreto di Stato trasmesse dal Governo, ai sensi degli articoli 40, comma 5, e 41, comma 9, della legge n. 124, così da eliminare ogni possibile equivoco sull'orientamento assunto dal Comitato relativamente a tali comunicazioni. L'articolo 10 bis, del regolamento, prevede dunque che, una volta trasmessa al Comitato la comunicazione del Governo di apposizione, opposizione e conferma dell'opposizione del segreto di Stato, il Presidente del Comitato nomini un relatore e inserisca l'argomento all'ordine del giorno entro un termine di trenta giorni; il Comitato svolge poi eventuali approfondimenti attraverso audizioni o acquisizioni di documenti. Al termine dell'esame il Comitato, quando non ritiene infondata l'apposizione, l'opposizione o la conferma della opposizione del segreto di Stato, ne dà comunicazione al Presidente del Consiglio.
Con la seconda modifica (articolo 2, comma 3-bis) approvata nella seduta del 17 novembre 2009, è stato stabilito che, per lo svolgimento delle attività istruttorie i componenti possano avvalersi dei poteri previsti dall'articolo 31, comma 7, della legge istitutiva. In tal modo è possibile per il Comitato istituire gruppi di lavoro cui delegare lo svolgimento di alcune attività istruttorie, rendendo così più agile soprattutto lo svolgimento dei sopralluoghi con l'obiettivo di rafforzare le capacità conoscitive, e quindi di controllo, del Comitato.
2.2. Variazioni nella composizione e nell'ufficio di presidenza del Comitato
Nel corso di questo secondo anno di attività, si sono registrate variazioni, che hanno riguardato sia la composizione, sia l'ufficio di presidenza del Comitato.
Pag. 14
Il presidente, senatore Francesco Rutelli ha rassegnato il 20 gennaio 2010 le proprie dimissioni da presidente, rimanendo componente del Comitato. Tali dimissioni, anticipate nella seduta del 12 novembre 2009, sono state irrevocabilmente confermate con una lettera indirizzata a tutti i componenti del Comitato il successivo 18 dicembre e formalizzate il 20 gennaio dopo che era stata stabilita la data per l'elezione del nuovo Presidente. Mediante questa procedura è stata quindi rispettata la previsione dell'articolo 30, comma 3, della legge n.124 del 2007, che affida la presidenza del Comitato ad un componente appartenente ai gruppi di opposizione.
Il 13 gennaio 2010 l'onorevole Emanuele Fiano del Gruppo del Partito Democratico ha comunicato al Presidente della Camera le proprie dimissioni da componente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. In sua sostituzione, il Presidente della Camera il 19 gennaio 2010 ha chiamato a far parte del Comitato l'onorevole Massimo D'Alema, che è stato eletto Presidente nella seduta del 26 gennaio 2010.
Il 20 aprile 2010, l'onorevole Roberto Cota del Gruppo Lega Nord Padania, segretario del Comitato, ha comunicato al Presidente della Camera le proprie dimissioni da componente del Comitato per la sicurezza della Repubblica, in quanto eletto presidente della regione Piemonte. In sua sostituzione, il Presidente della Camera il successivo 21 aprile ha chiamato a far parte del Comitato l'onorevole Maria Piera Pastore, che è stata eletta segretario nella seduta del 4 maggio 2010.
3. Attività di controllo
In questo secondo anno di attività, il Comitato ha inteso orientare il proprio operato, coerentemente con gli indirizzi emersi già nella prima relazione al Parlamento approvata dallo stesso Comitato nella seduta del 29 luglio 2009, verso una piena attuazione delle novità previste dalla legge istitutiva. È stato, pertanto, intensificato innanzitutto il controllo sul Sistema di informazione per la sicurezza, pur senza ancora esercitare tutto il complesso delle attribuzioni previste dalla legge n. 124, attraverso accessi e sopralluoghi negli Uffici, audizioni e acquisizioni di documenti e richieste di informazioni da DIS, AISE e AISI.
3.1. Documentazione acquisita
L'archivio del Comitato, cui sovrintende il Presidente, ai sensi dell'articolo 14 del regolamento interno, consta, a partire dall'inizio della XVI legislatura fino al 21 maggio 2010, di 600 unità documentali raccolte in 140 fascicoli, per un totale di circa 21.700 pagine. Nell'anno cui si riferisce la relazione sono state acquisite 268 unità documentali raccolte in 64 fascicoli, per un totale di circa 10.600 pagine. Il regime dei documenti è disciplinato dall'articolo 37, commi 2 e 3, della legge istitutiva e dall'articolo 12 del regolamento interno.
Pag. 15
La documentazione acquisita all'archivio può pervenire attraverso molteplici canali.
3.1.1. Documenti trasmessi periodicamente al Comitato
DIS, AISE e AISI curano tre pubblicazioni con cadenza periodica che anche in questo secondo anno hanno trasmesso al Comitato per effetto di una prassi che si era venuta consolidando già sotto la vigenza della legge n. 801 del 1977 e che è stata confermata con l'entrata in vigore della legge n. 124.
Dal DIS perviene, con cadenza settimanale, la pubblicazione denominata «Focus», che è un documento di analisi selettiva su temi di interesse nazionale e internazionale, la cui elaborazione è frutto dell'interazione tra lo stesso DIS e le due Agenzie. Il documento, che costituisce un'integrazione tra dati informativi classificati ed elementi provenienti da fonti aperte, istituzionali e non, si compone di un approfondimento specifico (il focus appunto) su un tema ritenuto di prioritario interesse, e da flash su ulteriori notizie meritevoli di interesse, individuate avendo riguardo alle competenze dei ministeri che fanno parte del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR) nelle tematiche concernenti la sicurezza nazionale.
I Focus del 2009 sono poi confluiti in una pubblicazione denominata «Raccolta 2009», trasmessa dal DIS al Comitato nel marzo scorso.
L'AISE cura il «Sommario Indicatori/Allarmi», che sintetizza le informazioni contenute nei documenti diramati quotidianamente dall'Agenzia alle Autorità competenti. Fino al marzo scorso la pubblicazione aveva cadenza mensile. Dopo una breve sospensione, a partire dal 19 aprile, il documento viene trasmesso con cadenza quindicinale, essendo stato ridotto da trenta a quindici giorni l'arco temporale di riferimento ai fini dell'aggiornamento del suo contenuto. Dalla pubblicazione sono state, inoltre, escluse tutte le parti di testo descrittive delle variazioni significative intervenute nelle diverse aree geografiche prese in considerazione. Il Sommario Indicatori/Allarmi ha mantenuto l'articolazione originaria nelle parti in cui sono individuate due tipologie di warning o indicatori di crisi: la prima riguardante i Paesi, le aree internazionali o attività transnazionali che hanno una diretta ripercussione sugli interessi nazionali e che pertanto richiedono uno specifico livello di attenzione intelligence; la seconda concernente le situazioni il cui sviluppo potrebbe avere riflessi sugli interessi nazionali, e, che, pertanto, devono essere monitorate.
Ha mantenuto cadenza mensile il «Sommario informativo», pubblicazione periodica dell'AISI, che illustra le principali evidenze del periodo di riferimento in relazione all'area eversiva, alle «campagne di lotta», alle problematiche occupazionali, alla conflittualità destra/sinistra, alla minaccia islamista, alla criminalità organizzata nazionale, alla criminalità transnazionale, all'immigrazione clandestina, alla criminalità economica e a vicende economico-finanziarie.
Pag. 16
3.1.2. Comunicazioni e informative trasmesse in adempimento ad obblighi normativi
Il Governo è tenuto in base a diverse disposizioni della legge n. 124, che in certi casi fissa anche le relative scadenze temporali, ad effettuare al Comitato determinate comunicazioni, che a pieno titolo assumono natura di documenti di archivio.
Iniziando dalle previsioni di cui al comma 1 dell'articolo 33, sono pervenute al Comitato, nel periodo di riferimento, la terza e la quarta relazione semestrale sull'attività dei servizi di informazione per la sicurezza, che per legge devono contenere «un'analisi della situazione e dei pericoli per la sicurezza». Si rimanda al punto 3.4 della presente relazione, dedicato a questo specifico atto del Governo.
Diversi sono poi gli atti normativi trasmessi, a cura del DIS, ai sensi del comma 2 del medesimo articolo, secondo cui sono comunicati al Comitato tutti i regolamenti e le direttive del Presidente del Consiglio dei ministri che riguardano le materie di competenza del Comitato, nonché i decreti e i regolamenti concernenti l'organizzazione e lo stato del contingente speciale di cui all'articolo 21. Di tali atti si darà conto nel capitolo 4 di questa relazione.
Non è, invece, pervenuta alcuna comunicazione al Comitato di regolamenti adottati, ex articolo 33, comma 3, dai Ministri dell'interno, della difesa e degli affari esteri con riferimento alle attività del Sistema di informazione per la sicurezza (tali regolamenti non risultano dunque essere stati emanati).
La legge di riforma, innovando il previgente regime, ha, come noto, previsto una dettagliata disciplina delle procedure di autorizzazione delle condotte previste dalla legge come reato (garanzie funzionali), di cui all'articolo 18 della legge n. 124. L'articolo 33, comma 4, della legge n. 124 stabilisce che il Presidente del Consiglio è tenuto ad informare il Comitato di tali operazioni, nonché di quelle condotte ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155: di tali operazioni deve essere data comunicazione al Comitato entro trenta giorni dalla data della loro conclusione.
Quanto alle prime, il Comitato è stato informato, nei termini temporali di cui alla citata disposizione, di due operazioni condotte dall'AISI coperte da garanzia funzionale secondo le procedure di legge.
Numerose sono state, invece, le informative concernenti le condotte autorizzate ai sensi del citato articolo 4 del decreto-legge n. 144. Tali condotte riguardano le attività di intercettazione di comunicazioni o di conversazioni, anche per via telematica, nonché quelle tra presenti (cosiddette intercettazioni ambientali), ovvero il tracciamento delle comunicazioni telefoniche e telematiche e l'acquisizione dei dati esterni relativi alle comunicazioni telefoniche o telematiche intercorse e l'acquisizione di ogni altra informazione utile in possesso degli operatori di telecomunicazioni, rispettivamente previste dai commi 1 e 3 dell'articolo 226 delle norme di attuazione del codice di procedura penale. I servizi di informazione per la sicurezza possono richiedere l'autorizzazione allo svolgimento di tali attività quando ritenute
Pag. 17
indispensabili per la prevenzione di attività terroristiche, di eversione dell'ordinamento costituzionale o del crimine organizzato di stampo mafioso.
Sono pervenute al Comitato numerose comunicazioni riguardanti attività di acquisizione di dati storico-anagrafici e/o di tabulati del traffico telefonico, nonché del tracciamento delle comunicazioni telefoniche di utenze mobili. Tutte le richieste di autorizzazione allo svolgimento di tali attività, tranne una formulata dall'AISE, sono state inoltrate ai Procuratori generali presso le competenti Corti di appello dall'AISI. Tale dato riflette la concentrazione delle competenze in materia di attività di intelligence all'interno del territorio nazionale, tra cui quelle relative al controspionaggio già di pertinenza dell'ex SISMi, in capo all'AISI avvenuta in attuazione della legge di riforma.
Le richieste sono sempre state motivate da indispensabili esigenze di prevenzione connesse ad attività di intelligence.
Il Comitato ha poi ricevuto una sola comunicazione, ai sensi dell'articolo 33, comma 5, della legge n. 124, secondo cui il Presidente del Consiglio è tenuto a dare tempestiva comunicazione all'organo parlamentare di tutte le richieste che gli sono rivolte dall'autorità giudiziaria, ai sensi dell'articolo 270-bis c.p. (introdotto dall'articolo 28 della legge n. 124), circa l'esistenza del segreto di Stato su comunicazioni di servizio degli appartenenti al DIS e ai servizi di informazione, che siano state acquisite tramite intercettazioni, nonché delle relative determinazioni che egli abbia assunto al riguardo. Nella circostanza, sulla comunicazione intercettata, che riguardava un agente del SISDe, il Presidente del Consiglio ha ritenuto che non sussistessero i presupposti per il ricorso al vincolo del segreto di Stato.
In attuazione della previsione di cui al comma 6 dell'articolo 33, nonché del disposto degli articoli 28 e 46 del DPCM 12 giugno 2009, n. 2, l'Autorità delegata, con lettera del 28 dicembre 2009, ha inviato al Comitato le schede predisposte per la comunicazione degli archivi istituiti dal direttore generale del DIS e dai direttori delle Agenzie, nei rispettivi ambiti di competenza, nei quali è destinata a confluire tutta la documentazione conservata presso i predetti Organismi, nonché delle «raccolte elettroniche» di dati autorizzate dagli stessi Vertici, per il soddisfacimento di preminenti esigenze istituzionali dei rispettivi Organismi. È così stata data attuazione ad un altro punto particolarmente qualificante della riforma, finalizzato a rendere conoscibili all'organismo parlamentare di controllo i siti presso i quali sono stati dislocati gli archivi del DIS e dei servizi di informazione.
Non sono pervenuti al Comitato né il consuntivo della gestione finanziaria delle spese ordinarie insieme alla relazione della Corte dei conti (articolo 29, comma 3, lett. g), né le comunicazioni formali circa la determinazione dell'ammontare annuo delle risorse finanziarie per i Servizi e per il DIS, su cui il Presidente del Consiglio ha competenza esclusiva (articolo 1, comma 1, lettera f) e della conseguente ripartizione tra DIS, AISE e AISI dello stanziamento contenuto in apposita unità previsionale di base.
Il Presidente del Consiglio dei ministri è anche tenuto a comunicare, ai sensi dell'articolo 39, comma 8, della legge n. 124, i provvedimenti motivati con cui dispone una o più proroghe del vincolo
Pag. 18
del segreto di Stato, a seguito di richiesta di accesso da parte di chiunque abbia interesse alle informazioni, ai documenti, agli atti, alle attività, alle cose e ai luoghi coperti dal segreto medesimo. Il governo, a seguito dell'istituzione presso la Presidenza del Consiglio, nel settembre 2008, di una «Commissione per definire le procedure di accesso alla documentazione per la quale viene a decadere il segreto di Stato», non ha più inviato alcuna comunicazione ai sensi del predetto articolo 39, comma 8, con l'eccezione di quella pervenuta il 23 settembre 2009, con cui è stato prorogato il segreto di Stato in merito alla vicenda relativa alla scomparsa dei giornalisti Maria Grazia De Palo e Italo Toni. Per una più approfondita trattazione di questa comunicazione si veda il punto 6.4.
Nessuna comunicazione è stata finora inoltrata, ai sensi dell'articolo 19, comma 4, della legge istitutiva, di conferma da parte del Presidente del Consiglio dei ministri all'autorità giudiziaria della sussistenza dell'autorizzazione di condotte di cui all'articolo 17 .
Al Comitato sono pervenute, ai sensi dell'articolo 40, comma 5, della legge n. 124 quattro comunicazioni con cui il Presidente del Consiglio dei ministri enuncia le ragioni essenziali della conferma dell'opposizione del segreto di Stato. Di tali comunicazioni si dà conto al successivo punto 6.2. della presente relazione.
Il Presidente del Consiglio dei ministri ha ritualmente informato in via preventiva il Presidente del Comitato circa le nomine del direttore e del vice direttore dell'AISE, ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge di riforma.
L'Autorità delegata ha trasmesso in data 19 giugno 2009 i decreti del direttore dell'AISE e del direttore dell'AISI sull'organizzazione interna e sulla dotazione organica delle Agenzie, datati rispettivamente 1o gennaio e 30 marzo 2009 (comunicati ai sensi dell'articolo 10, comma 3, del DPCM n. 3 del 2008 e dell'articolo 10, comma 4, del DPCM n. 4 del 2008). Il direttore generale del DIS ha trasmesso in data 18 marzo 2010 un decreto a sua firma riguardante l'ordinamento e l'organizzazione degli uffici del DIS che aggiorna il decreto direttoriale del 18 settembre 2008 (comunicato ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del DPCM n. 2 del 2008).
3.1.3. Documenti trasmessi da privati
Il Comitato riceve segnalazioni, indicazioni, richieste da privati cittadini, talora utili per fornire nuovi spunti di ricerca e approfondimento, talora eccentriche rispetto alla missione del Comitato come delineato dalla legge istitutiva e rispetto alla sua stessa essenza di organo parlamentare.
3.1.4. Ulteriore documentazione pervenuta al Comitato
È proseguita intensa l'attività del Comitato volta ad acquisire in via autonoma gli elementi conoscitivi utili per l'esercizio della sua fondamentale funzione di controllo. Numerose sono state in questo
Pag. 19
senso le richieste dirette ai vertici dei Servizi, all'Autorità delegata, ai ministri competenti, ad uffici giudiziari, di documenti, relazioni, note di approfondimento, talvolta a seguito di un'audizione, anche per rispondere a quesiti di componenti del Comitato che richiedevano un'analisi più circostanziata e puntuale.
Si fa menzione dei documenti più rilevanti, con l'indicazione tra parentesi quadre del periodo in cui sono pervenuti al Comitato, compatibilmente con la salvaguardia delle esigenze di riservatezza che possono essere intaccate, peraltro in certi rari casi, anche fornendo solo semplici riferimenti essenziali: relazione del direttore dell'AISI sui servizi di protezione, sicurezza ravvicinata e vigilanza della persona e delle residenze di pertinenza del Presidente del Consiglio dei ministri [9 giugno 2009]; schede del direttore dell'AISE nella disponibilità dell'Agenzia [10 giugno 2009]; trasmissione da parte del procuratore della Repubblica di Roma, dottor Giovanni Ferrara, della richiesta di archiviazione e del conforme decreto del gip nel procedimento penale n. 859/01K relativo alla struttura denominabile «Noto Servizio» o «Anello della Repubblica» [19 giugno 2009]; relazione del direttore dell'AISI sul funzionamento e l'organizzazione dell'agenzia [23 giugno 2009]; documentazione e grafici sull'uso degli aerei nella disponibilità dell'Agenzia, corredato da bilancio consuntivo e costi e dall'elenco degli enti utilizzatori dal 1999 al 7 giugno 2009, nonché mappa delle sedi dei centri dell'AISE in Italia [23 giugno 2009]; misure di protezione per un cittadino iraniano comunicate dal prefetto di Roma, dottor Giuseppe Pecoraro [26 giugno 2009]; note dell'Autorità delegata riguardanti l'attuazione della legge 124 del 2007, la politica del personale degli Organismi, le risorse economico-finanziarie, i voli di Stato e la sicurezza del Presidente del Consiglio [1o luglio 2009]; copia della nota del Ministero dell'interno inviata al CESIS il 23 giugno 2006, relativa al vincolo di segretezza a suo tempo apposto a «villa Certosa», trasmessa dall'Autorità delegata [7 luglio 2009]; copia digitale degli atti e dei documenti relativi agli accertamenti svolti dalla Procura di Brescia a seguito del rinvenimento, nell'ambito del procedimento penale relativo alla strage di Piazza della Loggia, della nota informativa «Milano 4 aprile 1972», concernente il cosiddetto «Noto servizio» o «Anello della Repubblica», trasmessa dal procuratore della Repubblica aggiunto di Brescia, dottor Fabio Salamone [28 luglio 2009]; lettera inviata dal prefetto De Gennaro ai direttori delle agenzie in data 2 settembre 2009, e trasmessa in copia dallo stesso direttore al Comitato, sulle vicende che hanno portato alle dimissioni del direttore del quotidiano «Avvenire», dottor Boffo [7 settembre 2009]; appunto sulla scomparsa della nave Arctic Sea, da parte del direttore del DIS [15 settembre 2009]; memoriale di un collaboratore di giustizia, risalente al 3 giugno 2005, sul traffico di rifiuti tossici in Calabria e in Somalia trasmesso dal dottor Vincenzo Macrì, vice procuratore aggiunto alla Direzione nazionale antimafia [18 settembre 2009]; scheda sulla struttura, sulle attribuzioni e sui compiti del II Reparto informazioni e sicurezza dello Stato maggiore della Difesa (RIS), trasmessa dal capo di gabinetto del Ministero della difesa, gen. Biagio Abrate [21 settembre 2009]; elaborato trasmesso dal direttore dell'AISI riguardante gli strumenti giuridici di supporto
Pag. 20
al comparto info-operativo, la disciplina del segreto di Stato, il personale dell'Agenzia e questioni relative all'area info-operativa e di analisi [30 settembre 2009]; elaborato consegnato dal capo di Stato maggiore della Difesa, gen. Vincenzo Camporini circa struttura e attribuzioni del Reparto informazioni e sicurezza dello Stato maggiore della Difesa (RIS) [8 ottobre 2009]; scheda su un soggetto coinvolto nella vicenda dei traffici illeciti di rifiuti tossici, consegnata dal direttore dell'AISI [12 ottobre 2009]; informazioni trasmesse dal direttore del DIS e richieste da un componente del Comitato nel corso del sopralluogo in una delle sedi del DIS, svoltasi il 14 ottobre 2009, in materia di richiesta di visti di ingresso in area Schengen, domande di cittadinanza e naturalizzazione nonché di contro-insorgenza [20 e 22 ottobre 2009]; accertamenti svolti dai direttori delle due agenzie (AISI e AISE) a seguito della richiesta del Comitato del 17 settembre 2009 relativa alla vicenda riguardante il dottor Boffo, trasmessi dal direttore del DIS [26 ottobre 2009]; appunto elaborato dal DIS e trasmesso dall'Autorità delegata, concernente il «Rapporto tecnico sms spia e controllo a distanza dei telefoni cellulari» redatto dall'Autorità garante per la protezione dei dati personali [5 novembre 2009]; documentazione inviata a suo tempo dal SISMi alla Procura di Reggio Calabria e trasmessa dall'Autorità delegata al Comitato, in risposta alla richiesta di informazioni sul presunto coinvolgimento di personale appartenente o in rapporto con i Servizi nel traffico illecito di rifiuti ad opera della criminalità organizzata [11 novembre 2009 e 24 febbraio 2010]; note trasmesse dall'Autorità delegata sulle valutazioni espresse dal Comitato sulla relazione semestrale relativa al primo semestre 2009 [11 novembre 2009]; aggiornamento informativo del direttore del DIS in relazione alle dichiarazioni del Ministro dell'interno concernenti rischi di natura terroristica sul territorio nazionale anche con riferimento all'esplosione avvenuta presso la caserma Santa Barbara di Milano [11 novembre 2009]; nota consegnata dal capo di Stato maggiore della Difesa, gen. Vincenzo Camporini contenente elementi informativi utili per l'esame del regolamento sui rapporti tra RIS e AISE [17 novembre 2009]; nota del direttore del DIS sugli obblighi del personale in servizio presso gli organismi di informazione per la sicurezza o cessato dall'impiego, nonché possibili iniziative a tutela del rispetto del segreto da parte del personale cessato dall'impiego [18 novembre 2009]; resoconto stenografico dell'audizione di un collaboratore di giustizia svoltasi il 5 novembre 2009 presso la commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, trasmesso dal presidente Gaetano Pecorella [19 novembre 2009]; sintesi fornita dal DIS sugli sviluppi investigativi relativi all'attentato alla caserma Santa Barbara di Milano [20 novembre 2009]; quadri sinottici dello stato degli organici del personale dell'AISE al novembre 2009, trasmessi dal direttore dell'AISE [23 novembre 2009]; posizioni organiche del personale del II Reparto informazioni e sicurezza dello Stato maggiore difesa, trasmesse dal ministro della difesa Ignazio La Russa [24 novembre 2009]; analisi elaborata dall'AISI sul gruppo eversivo denominato NAT - nuclei di azione territoriale - trasmessa dal direttore del DIS [27 novembre 2009]; risposta dell'Autorità delegata alla richiesta del Comitato
Pag. 21
relativa alla documentazione consegnata al Presidente del Consiglio dei ministri nel corso della sua visita in Bielorussia [14 dicembre 2009]; note sulla Commissione di studio sul segreto di Stato e sull'individuazione di professionalità per le esigenze del comparto informativo, documentazione della prefettura di Milano, della questura di Milano e dell'AISI sull'aggressione al Presidente del Consiglio dei ministri, consegnate dall'Autorità delegata [15 dicembre 2009]; sintesi dell'attività svolta dall'AISI in relazione alle aree di rischio rappresentate dal terrorismo interno e dai movimenti antagonisti, trasmessa dal direttore del DIS [28 dicembre 2009]; sentenza R.G. 5335/2007 del giudice di primo grado, dottor Oscar Magi, relativa al caso Abu Omar, trasmessa dal Tribunale di Milano [2 febbraio 2010]; nota redatta dal direttore dell'AISI concernente i presunti rapporti di appartenenti all'Agenzia con soggetti sottoposti a indagini nell'ambito dei procedimenti penali in corso presso le procure di Roma, Firenze e Perugia, trasmessa dal DIS [9 marzo 2010]; nota dell'AISI riguardante presunti coinvolgimenti di dipendenti dell'Agenzia, nell'ambito delle indagini condotte dalla Procura di Caltanissetta sul fallito attentato di Capaci e sulla strage di via D'Amelio, trasmessa dal direttore del DIS [9 marzo 2010]; comunicazione del direttore del DIS circa la consultabilità di 1240 documenti dell'AISE sul caso Toni - De Palo da parte del legale e dei familiari di Maria Grazia De Palo [9 marzo 2010]; documenti consegnati dal direttore del DIS: nota dell'ambasciata italiana a Washington del 5 marzo 2010 in materia di sicurezza informatica, elaborato del DIS in materia di cyber threat del marzo 2010 e materiale di consultazione raccolto dal dipartimento sul tema del cyber threat [16 marzo 2010]; elaborato del direttore dell'AISE sul quadro politico e di sicurezza dell'Afghanistan [30 marzo 2010]; comunicazione da parte del direttore del DIS dell'esito degli accertamenti effettuati dal direttore dell'AISE presso gli archivi dell'agenzia circa il presunto coinvolgimento di appartenenti al SIFAR nella morte dell'on. Gex [23 aprile 2010]; esito dell'accertamento effettuato dal direttore dell'AISI su eventuali procedimenti penali concernenti alcuni dipendenti dell'Agenzia, comunicato dal direttore del DIS [22 aprile 2010]; precisazione del Ministro della difesa sulle notizie di stampa concernenti la presunta istituzione di una struttura nell'ambito della difesa con specifici compiti di intelligence [6 maggio 2010]; comunicazione della richiesta rivolta alla procura della Repubblica di Caltanissetta, nonché ai direttori di AISE e AISI, di informazioni scritte e copie di atti riguardanti il presunto coinvolgimento di appartenenti o di collaboratori dei Servizi nel fallito attentato dell'Addaura al giudice Falcone [12 maggio 2010]; nota consegnata dal direttore dell'AISE su ipotesi di «vulnerabilità» per il sistema Italia alla luce della crisi economico-finanziaria della Grecia [20 maggio 2010].
I seguenti documenti, sempre inerenti alle competenze del Comitato, sono stati trasmessi per iniziativa degli interessati: cronologia trasmessa dal direttore del DIS delle fasi che hanno condotto a disporre, alla data del 25 maggio 2009, la distruzione di 135.000 fascicoli concernenti il NOS presso l'UCSi (ufficio centrale sicurezza) [16 giugno 2009]; cartine e grafici consegnati dal direttore dell'AISE
Pag. 22
sull'attività svolta nel mese di maggio 2009 in Afghanistan e nota sulla rete periferica di ricerca sul territorio [25 giugno 2009]; lettera in materia di sicurezza del Presidente del Consiglio dei ministri trasmessa dal Presidente emerito della Repubblica, sen. Francesco Cossiga [8 luglio 2009]; documentazione di supporto predisposta in vista della missione negli Stati Uniti svolta da una delegazione del Comitato dal 13 al 17 luglio 2009, trasmessa dal direttore dell'AISE [9 luglio 2009]; «Disciplinare interorganismi - linee guida per l'assunzione diretta a tempo determinato del personale degli Organismi», corredato da relazione del prefetto Sorge, trasmesso dall'Autorità delegata [20 luglio 2009]; risposta dell'Autorità delegata alle valutazioni espresse dal Comitato sul disciplinare interorganismi [27 luglio 2009]; elaborato concernente l'immigrazione clandestina e le rotte alternative dal nord Africa verso l'Europa, trasmesso dal vice direttore operativo dell'AISE [11 agosto 2009]; esposto-denuncia dell'onorevole Antonio Di Pietro relativo alle vicende che hanno portato alle dimissioni del direttore del quotidiano «Avvenire», dottor Boffo [8 settembre 2009]; analisi di scenario sugli effetti della crisi finanziaria internazionale sull'economia reale e le possibili implicazioni sulla sicurezza interna, da parte del direttore del DIS [15 settembre 2009]; documentazione trasmessa dal presidente del WWF Italia sull'inquinamento provocato dalle cosiddette «navi a perdere» [30 settembre 2009]; elaborato relativo alla selezione del personale: problematiche emergenti e possibili soluzioni, trasmesso dal DIS [20 ottobre 2009]; prima relazione della Commissione di studio sul segreto di Stato, istituita con DPCM 23 settembre 2008 [28 dicembre 2009]; richiesta di archiviazione del dottor Roberto Felici, sostituto procuratore della Repubblica di Roma, relativa al procedimento n. 63030/08 RNR circa l'illecita diffusione del contenuto della relazione inviata dal DIS al COPASIR concernente il primo semestre 2008, trasmessa dalla procura della Repubblica di Roma [18 gennaio 2010]; nota dell'Autorità delegata riguardante il progetto pilota SPAN-CIP (semantic predictive for critical infrastructure protection) per l'impiego di sistemi di analisi semantica nell'acquisizione, correlazione e distribuzione di informazioni provenienti da fonti aperte, nell'ambito del programma europeo per la protezione delle infrastrutture critiche (EPCIP) [3 febbraio 2010]; comunicazione da parte dell'Autorità delegata della nomina del direttore dell'AISE [4 febbraio 2010]; comunicazione dell'Autorità delegata circa l'ultimazione dell'assetto organizzativo-funzionale dell'ufficio centrale ispettivo del DIS e dell'avvio del piano di ispezioni per l'anno 2010 [3 febbraio 2010]; programma annuale di formazione per il 2010 per il DIS, l'AISE e l'AISI [5 febbraio 2010]; risposte del generale Nicolò Pollari all'onorevole Buttiglione (presidente della Commissione di indagine richiesta dall'onorevole Farina istituita ai sensi dell'articolo 58 del regolamento della Camera dei deputati) e verbali di udienza preliminare del 1o e del 12 febbraio 2010 presso il tribunale di Milano, nell'ambito del procedimento penale sulla vicenda Telecom-Pirelli, inviati dall'onorevole Renato Farina [19 febbraio 2010]; provvedimenti di revoca e sospensione di NOS già concessi ad alcuni soggetti coinvolti nelle vicende giudiziarie connesse alla gestione di appalti, comunicati dal direttore del DIS [8 marzo
Pag. 23
2010]; comunicazioni del direttore del DIS di avvio di inchieste interne a seguito delle determinazioni assunte nelle sedute del Comitato del 9 marzo e del 15 aprile 2010 [15 - 23 aprile 2010]; comunicazione dell'Autorità delegata di un avvicendamento nelle funzioni di vice direttore di AISE [30 aprile 2010]; comunicazione del direttore del DIS circa una sua richiesta di atti al procuratore della Repubblica di Caltanissetta in merito al presunto coinvolgimento di un appartenente ai Servizi nell'attentato al giudice Paolo Borsellino [21 maggio 2010].
3.2. Audizioni ai sensi dell'articolo 31
L'articolo 31, comma 1, della legge n. 124 prevede che il Comitato, nell'espletamento delle proprie funzioni proceda al periodico svolgimento di audizioni del Presidente del Consiglio dei ministri e dell'Autorità delegata, dei ministri facenti parte del CISR, del direttore generale del DIS e dei direttori dell'AISE e dell'AISI.
Nel corso del secondo anno di attività nella XVI legislatura il Comitato ha ascoltato i soggetti indicati sia in audizioni di carattere generale, che hanno quindi toccato una serie di temi relativi al funzionamento dei Servizi, sia su argomenti di carattere specifico.
Ancora una volta il Comitato deve rilevare che, anche nel corso di questo anno, non si è svolta l'audizione del Presidente del Consiglio dei ministri cui la legge n.124 del 2007 attribuisce in via esclusiva e non delegabile alcune competenze, sul cui esercizio il Comitato ha il dovere di acquisire informazioni ed elementi di valutazione. Si ritiene utile ribadire quanto già affermato nella prima relazione annuale trasmessa alle Presidenze delle Camere il 30 luglio 2009 (Doc. XXXIV n.3): «è competenza esclusiva del Presidente del Consiglio l'alta direzione e la responsabilità generale dell'informazione per la sicurezza, l'apposizione, la tutela e la conferma dell'opposizione del segreto di Stato, le nomine dei direttori e vice direttori del DIS e delle Agenzie, la determinazione delle risorse finanziarie. È compito del CISR elaborare gli indirizzi generali e gli obiettivi fondamentali da perseguire nel quadro della politica dell'informazione per la sicurezza. È indispensabile che il Presidente del Consiglio dei ministri, che presiede il CISR, informi il Comitato sulle priorità per l'attività degli Organismi definite nella sede collegiale. Gli obiettivi posti agli Organismi di intelligence rappresentano per il Comitato - sede esclusiva del controllo parlamentare in tale fondamentale materia - il parametro principale di verifica dell'operato del Sistema di informazione per la sicurezza».
Il Comitato ritiene pertanto di dover reiterare, anche in questa seconda relazione annuale al Parlamento, la richiesta di audizione del Presidente del Consiglio.
Il Comitato ha proceduto all'audizione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio delegato per le funzioni non esclusive del Presidente concernenti il sistema delle informazioni per la sicurezza, dottor Gianni Letta, nelle sedute n. 53, n. 69 e n. 77 svoltesi, rispettivamente, il 1o luglio 2009, il 15 dicembre 2009 e il 9 marzo 2010.
Pag. 24
Nella seduta del 1o luglio sono stati poi affrontati i seguenti argomenti: l'attuazione della legge n.124 del 2007, la situazione del personale degli Organismi di informazione, le problematiche connesse al segreto di Stato e i lavori della commissione governativa istituita con il DPCM 23 settembre 2008, le problematiche connesse alla disciplina dei rapporti tra il Reparto informazioni e sicurezza dello Stato maggiore della difesa (RIS) e l'AISE, la sicurezza del Presidente del Consiglio, l'utilizzo degli aeromobili nella disponibilità dei Servizi, la normativa sulle intercettazioni.
Nella seduta del 15 dicembre 2009 il dottor Letta è stato audito insieme al direttore generale del DIS. Sono stati trattati i temi della sicurezza del Presidente del Consiglio, dello stato di attuazione della riforma, con particolare riferimento al reclutamento del personale, del segreto di Stato e dei lavori dell'apposita Commissione istituita presso la Presidenza del Consiglio, ulteriormente prorogati dal Governo fino al 30 giugno 2010, degli sviluppi della richiesta di accesso ai documenti coperti da segreto di Stato avanzata dai familiari di Italo Toni e Graziella De Palo, scomparsi a Beirut il 2 settembre 1980, della conferma dell'opposizione del segreto di Stato da parte del generale Pollari nel procedimento penale pendente dinanzi alla Procura della Repubblica di Perugia, dei documenti consegnati dal presidente Lukashenko al Presidente del Consiglio durante la sua visita in Bielorussia.
Nella successiva audizione del 9 marzo 2010 sono stati acquisiti ulteriori elementi informativi in materia di segreto di Stato ed è stato svolto un esame delle situazioni relative ai due procedimenti giudiziari di Milano e di Perugia, con riferimento alle due conferme del Governo di opposizione del segreto di Stato. È stato poi affrontato il tema del presunto coinvolgimento di personale appartenente ai Servizi nelle inchieste per corruzione in materia di grandi appalti. A tale proposito l'Autorità delegata ha confermato l'avvenuta revoca ovvero sospensione del NOS - Nulla osta sicurezza - a tutti coloro che direttamente o indirettamente erano coinvolti nelle inchieste delle procure di Roma, Firenze e Perugia precisando che richieste informative al riguardo erano state avanzate alle suddette procure per conoscere le posizioni delle persone coinvolte riconducibili ai Servizi, onde poter dar corso ai provvedimenti conseguenti.
Il Comitato ha proceduto all'audizione del direttore generale del DIS, prefetto Giovanni De Gennaro, nelle sedute n. 58, 69 e 78 tenutesi rispettivamente il 15 settembre 2009, il 15 dicembre 2009 e il 16 marzo 2010.
Nella seduta del 15 settembre dello scorso anno è stato affrontato il tema della natura e della qualità delle informazioni inviate al Comitato. A tale proposito, il dottor De Gennaro ha sottolineato quanto sia importante individuare strumenti qualificati e idonei perché queste informazioni possano raggiungere i destinatari, siano essi autorità di governo o di controllo, e ha affermato che l'ufficio preposto a svolgere tale azione è ben organizzato e ha iniziato ad operare elaborando documenti contenenti singole informazioni ovvero analisi di scenario. È stata poi sottolineata l'importanza delle analisi da fonti aperte il cui prodotto, ha affermato il direttore del DIS,
Pag. 25
rappresenta una vera e propria attività di intelligence, definita infatti open source intelligence. Recentemente i componenti del Comitato hanno avuto accesso alla banca dati delle fonti aperte dell'AISE.
L'audizione è proseguita analizzando lo stato di attuazione della legge con riferimento prioritario alla politica del personale (reclutamento e formazione), alla riorganizzazione amministrativa e alle risorse finanziarie. Il dottor De Gennaro ha poi risposto alle domande poste dai componenti del Comitato sul presunto coinvolgimento di personale appartenente ai Servizi o che vi ha collaborato nella vicenda che ha riguardato il dottor Boffo, direttore del quotidiano l'Avvenire. È stato poi trattato il tema del presunto coinvolgimento di personale appartenente ai servizi nelle indagini giudiziarie di mafia in corso.
Nella seduta del 15 dicembre 2009 il prefetto De Gennaro si è soffermato in particolare sul tema della sicurezza del Presidente del Consiglio e sulla richiesta di accesso ai documenti classificati relativi alla scomparsa di Italo Toni e Graziella De Palo.
Nell'audizione del 16 marzo 2010, svolta nell'ambito dell'approfondimento deliberato sul tema del cyber crime, il dottor De Gennaro ha illustrato le valutazioni dei Servizi sulla materia, nonché le iniziative assunte per prevenire questa minaccia.
Il direttore dell'AISE, ammiraglio Bruno Branciforte, è stato ascoltato dal Comitato nelle sedute n.51, n.52, n.59 e n. 65 che si sono svolte rispettivamente il 23 e il 25 giugno 2009, il 24 settembre 2009 e il 17 novembre 2009. In data 4 febbraio 2010 il generale Adriano Santini è subentrato all'ammiraglio Branciforte nella direzione dell'Agenzia ed è stato ascoltato dal Comitato nelle sedute n. 76, n. 79 e n. 83 svolte il 4 marzo 2010, e il 14 e 29 aprile 2010.
L'ammiraglio Branciforte nella seduta del 23 giugno ha riferito ai componenti del Comitato sull'utilizzo di aeromobili nella disponibilità dell'Agenzia, sottolineando che per talune finalità tale utilizzazione è disciplinata dalla direttiva emanata dal Presidente del Consiglio dei ministri in data 25 luglio 2008.
Nella seduta del 25 giugno il direttore dell'AISE ha affrontato il tema della riorganizzazione del Servizio ad un anno dall'inizio della legislatura, facendo un bilancio e esprimendo valutazioni sull'attuazione della riforma. Ha poi risposto a domande sulla situazione dell'Iran, sulle iniziative volte ad ottenere il rilascio dei dieci connazionali imbarcati sul rimorchiatore Buccaneer sequestrato al largo della costa somala, sulla situazione in Afghanistan e sul livello di rischio riscontrabile nelle aree di schieramento del contingente nazionale.
L'audizione del 24 settembre 2009 è stata dedicata all'analisi della situazione in Afghanistan all'indomani dell'attentato verificatosi il 17 settembre 2009 nei pressi di Kabul nel quale persero la vita 6 militari italiani e ne vennero feriti 4. Inoltre l'ammiraglio ha risposto alle domande poste da alcuni componenti del Comitato sulle dichiarazioni che un collaboratore di giustizia ha rilasciato alla stampa sul caso Moro, e sull'affondamento nel mar Mediterraneo di navi con carichi di rifiuti tossici
Nella seduta del 17 novembre 2009 l'ammiraglio Branciforte è stato ascoltato dal Comitato sullo stato di attuazione della riforma,
Pag. 26
con particolare riferimento alle assunzioni di personale a tempo determinato, al trasferimento all'AISI di elementi operanti presso le strutture periferiche dell'AISE, alle problematiche connesse all'attivazione delle garanzie funzionali tenendo conto della preminente proiezione estera dell'agenzia, all'organizzazione degli archivi.
Per quanto riguarda il segreto di Stato l'ammiraglio ha riferito che nel corso del 2008 e del 2009 l'Agenzia ha intrapreso una ricerca di archivio presso tutte le articolazioni dipendenti, allo scopo di accentrare nell'ufficio del direttore tutta la documentazione coperta da segreto di Stato.
Il direttore ha poi illustrato le linee portanti dello schema di regolamento sui rapporti tra AISE e RIS, in cui non vengono indicati i compiti dell'AISE (che sono già definiti dalla legge n. 124), o del RIS (che sono definiti, sulla base delle direttive del Ministro della difesa e del Capo di stato maggiore della Difesa), ma soltanto le rispettive competenze in quei settori dove esistono possibilità di sovrapposizioni tra i due organismi.
Sul tema dei rifiuti tossici che sarebbero stati a bordo di alcune navi affondate nel mar Mediterraneo, come dichiarato da un collaboratore di giustizia, l'ammiraglio Branciforte ha ricordato che la vicenda ebbe inizio negli anni '80: i rapporti dell'Agenzia con le procure che hanno indagato sono stati ottimi e il Servizio non ha mai opposto alcun tipo di restrizione, anzi ha collaborato pienamente con i magistrati che si sono interessati alla vicenda. L'ultima parte dell'audizione è stata dedicata ad una informativa sulla situazione in Afghanistan, Iran, Kosovo, Libano e Yemen.
In data 4 marzo 2010 il generale Adriano Santini è stato ascoltato dal Comitato sulle circostanze dell'attacco terroristico avvenuto in Afghanistan a Kabul, il 26 febbraio, che ha causato la morte del dottor Pietro Antonio Colazzo, funzionario AISE; il generale ha poi riferito sulla situazione attuale e sulle previsioni di evoluzione in area afghana.
Il 14 aprile 2010 il generale Santini è stato audito per fornire al Comitato informazioni sull'irruzione delle forze di sicurezza afghane nell'ospedale di Emergency a Lashkar Gah, nella provincia di Helmand, avvenuta il 10 aprile e sul fermo di tre nostri connazionali; è stata analizzata la situazione di Emergency in territorio afghano e sono state chieste notizie sul sequestro dei coniugi Cicala, avvenuto il 18 dicembre 2009, nell'area di Kubanni, in Mauritania.
Nelle sedute del 29 aprile e del 20 maggio 2010 le audizioni del direttore dell'AISE sono state dedicate all'analisi della situazione in cui si trova l'Agenzia con riferimento al personale (cessione di personale all'AISI), all'organizzazione del reparto contro-proliferazione ed intelligence industriale, allo svolgimento di attività info-operative di ricerca all'estero.
Nell'audizione del 29 aprile il generale Santini ha fornito al Comitato un aggiornamento sulla situazione nelle zone in cui sono presenti contingenti italiani (Kosovo, Libano e Afghanistan) e in alcune aree di crisi (Iraq, Yemen, Corno d'Africa); sono stati poi analizzati gli sviluppi della vicenda Emergency, conclusasi il 18 aprile 2010 con il rilascio dei tre operatori italiani, e le modalità della
Pag. 27
liberazione dei coniugi Cicala avvenuto il 16 aprile 2010. Il direttore ha poi ricordato la vicenda di Enzo Baldoni, il giornalista sequestrato il 20 agosto 2004 da un gruppo denominatosi «Esercito dell'Islam» a Iskandariyah, lungo l'asse stradale Baghdad-Falluja e la cui morte è stata annunciata il successivo 26 agosto. Nel 2009 i resti di Enzo Baldoni sono stati recuperati e consegnati alla famiglia.
Nella seduta del 20 maggio il direttore dell'AISE ha riferito sugli eventi verificatisi in Afghanistan il 17 maggio, allorché un convoglio militare composto da mezzi del contingente nazionale e dell'ANA - Afghan national army - è stato attaccato con uno ied - improvised explosive device, nella provincia di Bagdhis, causando la morte di due militari italiani e il ferimento di altri due. Il tema della sicurezza del nostro contingente militare in Afghanistan, l'efficacia delle misure di sicurezza adottate e il possibile evolversi della situazione militare in quell'area, sono stati i temi principali di questa audizione. Gli altri argomenti trattati dal generale Santini sono stati: il problema del nucleare iraniano, la collaborazione fra AISE e AISI nel settore economico-finanziario, la situazione economica della Grecia, la problematica del cyber threat e le conseguenti minacce per la sicurezza nazionale.
Il Comitato ha ascoltato il direttore dell'AISI, generale Giorgio Piccirillo, nelle sedute n.51, n.52 e n.80, tenutesi rispettivamente il 23 e 25 giugno 2009, il 30 settembre 2009 e il 15 aprile 2010.
La seduta del 23 giugno 2009 è stata interamente dedicata al tema della sicurezza del Presidente del Consiglio, mentre l'audizione del 25 giugno, oltre a completarne il quadro, ha affrontato il tema della riorganizzazione del Servizio ad un anno dall'inizio della legislatura, dell'attività di controspionaggio e di contro-ingerenza economico-finanziaria, della situazione del personale dell'Agenzia.
Nella seduta del 30 settembre 2009 sono state prese in esame le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia sul traffico di rifiuti tossici e sull'eventuale coinvolgimento diretto di operatori o fiduciari del SISDe in attività legate allo smaltimento di rifiuti tossici. Il Comitato ha proseguito poi l'audizione del direttore dell'AISI chiedendo elementi sul presunto coinvolgimento di personale del SISDe negli attentati del 1992 in cui persero la vita i giudici Falcone e Borsellino.
Successivamente il generale Piccirillo ha illustrato gli sviluppi organizzativi dell'Agenzia con particolare riferimento alle attività di controspionaggio e di contro-ingerenza economico-finanziaria per l'espletamento delle quali l'Agenzia ha creato strutture nuove, acquisito personale con specifiche professionalità e definito linee operative che consentissero di avviare l'attività di ricerca in questi due settori. Per quanto riguarda il contrasto all'attività criminale, l'Agenzia ha sviluppato un'analisi sugli effetti prodotti dalla crisi finanziaria con riferimento all'infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico. Il Comitato ha poi affrontato anche con il direttore dell'AISI i temi delle dichiarazioni rese alla stampa da un collaboratore di giustizia.
Nell'audizione del 15 aprile 2010 il generale Piccirillo, dopo aver affrontato il tema della sicurezza del Presidente del Consiglio, ha
Pag. 28
illustrato ai componenti del Comitato la situazione relativa all'attività del movimento anarco-insurrezionalista, l'infiltrazione della criminalità organizzata nel Nord del Paese e la pressione esercitata dalla stessa sulle attività economiche.
In relazione allo stato di attuazione della riforma, il direttore si è soffermato in particolare sul tema dell'acquisizione da parte dell'Agenzia da lui diretta di competenze che precedentemente erano attribuite all'ex SISMi.
Sull'organico dell'Agenzia il generale Piccirillo ha confermato al Comitato l'avvenuto reclutamento di un cospicuo numero di elementi, nonché il transito di personale dall'AISE all'AISI. Sono stati forniti elementi informativi sulle vicende relative ad alcuni dipendenti dell'Agenzia, recentemente coinvolti in inchieste giudiziarie.
Nella seduta n. 56 del 29 luglio 2009 il Comitato ha ascoltato il Ministro della difesa, onorevole Ignazio La Russa, il quale ha fornito alcune valutazioni sullo stato della collaborazione tra Forze armate e strutture di intelligence.
Nelle sedute n. 61 e n. 66 svoltesi, rispettivamente, in data 8 ottobre e 17 novembre 2009 il Comitato ha audito il capo di Stato maggiore della difesa, generale Vincenzo Camporini, che ha riferito sulla situazione in Afghanistan e sulle missioni cui partecipano le nostre forze armate, anche con riferimento alle risorse umane impiegate. È stato poi affrontato il tema della collaborazione tra RIS e AISE e del relativo schema di regolamento.
L'articolo 31, comma 3 della legge prevede che il Comitato svolga audizioni per ascoltare qualunque soggetto non appartenente al Sistema di informazione per la sicurezza in grado di fornire elementi di informazione o di valutazione ritenuti utili ai fini dell'esercizio del controllo parlamentare. Tale strumento è stato in prevalenza utilizzato per approfondire argomenti di indubbio rilievo generale che presentavano aspetti di competenza dell'organismo di controllo.
È in questo ambito che si colloca l'audizione del dottor Francesco Piantoni, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brescia, il quale in data 26 novembre 2009 è stato ascoltato dal Comitato nella seduta n.67. Il dottor Piantoni ha riferito al Comitato sull'organizzazione denominata «Anello della Repubblica» ovvero «Noto servizio» e ha illustrato come si è sviluppata, all'interno dell'indagine sulla strage di piazza della Loggia a Brescia l'attenzione della procura su questo «servizio», soffermandosi in particolare sui collegamenti emersi tra la strage di Brescia del maggio 1974 e la struttura «Anello della Repubblica».
Nella seduta n.75 del 25 febbraio 2010, si è svolta la seconda audizione dei componenti della Commissione governativa istituita nel settembre del 2008 per definire le procedure di accesso alla documentazione per la quale viene a decadere il segreto di Stato (il primo incontro con il Comitato si era tenuto il 20 gennaio 2009 nella seduta n. 30).
Sono stati ascoltati il dottor Renato Granata, presidente emerito della Corte costituzionale, il dottor Alberto De Roberto, già presidente del Consiglio di Stato, il professor Antonio Intelisano, procuratore militare della Repubblica, il dottor Ignazio Caramazza, allora vice
Pag. 29
avvocato generale dello Stato, e il professor Massimo Luciani, professore ordinario di diritto costituzionale, che hanno illustrato le problematiche relative alla riforma dell'istituto del segreto di Stato e riferito sull'attività della Commissione. Il termine per la conclusione dei lavori della Commissione, istituita con DPCM 23 settembre 2008, e prorogato una prima volta al 30 settembre 2009, è stato ulteriormente prorogato al 30 giugno 2010, data entro la quale la Commissione ha concluso i propri lavori.
In data 15 aprile 2010 si è svolta la seduta n.81 nella quale è stato audito l'onorevole Italo Bocchino. Il deputato ha riferito, per ciò che attiene alla competenza del Comitato, sulle minacce telefoniche subite e sui pedinamenti di cui recentemente sarebbe stato oggetto. Delle dichiarazioni dell'onorevole Bocchino è stato informato il direttore generale del DIS per il seguito di competenza.
Il Comitato, nel mese di settembre 2009, ha deliberato su proposta del Presidente Rutelli, un'indagine sulle possibili implicazioni e minacce per la sicurezza nazionale derivanti dall'utilizzo dello spazio cibernetico. Il Comitato ha svolto sul tema le seguenti audizioni:
seduta n. 68 del 2 dicembre 2009: audizione del colonnello. Umberto RAPETTO, Comandante del Nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di Finanza;
seduta n. 78 del 16 marzo 2010: audizione del Prefetto Giovanni DE GENNARO, direttore generale del DIS;
seduta n. 79 del 14 aprile 2010: audizione dottor Domenico VULPIANI, Consigliere per la sicurezza informatica e la protezione delle infrastrutture critiche della Polizia di Stato;
seduta n. 82 del 28 aprile 2010: audizione dei rappresentanti delle società Telecom, Vodafone, Wind e H3G;
seduta n. 85 del 18 maggio 2010: audizione del dottor Raoul CHIESA, consulente dell'UNICRI;
seduta n. 86 del 20 maggio 2010: audizione dell'ambasciatore Giancarlo ARAGONA, nella sua qualità di membro del Gruppo di Riflessione Strategica della NATO.
Inoltre lo scorso 1o luglio 2010 è stato ascoltato un alto rappresentante del sistema di sicurezza di un governo europeo, con l'obiettivo di valutare le politiche di contrasto alla minaccia adottate in quel Paese.
Il Comitato nella seduta dello scorso 7 luglio ha approvato all'unanimità la «Relazione sulle possibili implicazioni e minacce per la sicurezza nazionale derivanti dall'utilizzo dello spazio cibernetico» (Doc. XXXIV n.4).
3.3. Sopralluoghi e missioni
Il Comitato ha effettuato due sopralluoghi ai sensi del comma 14 dell'articolo 31 della legge istitutiva, entrambi presso sedi del DIS. In
Pag. 30
particolare, il 14 ottobre 2009 ha avuto luogo la visita di una delegazione del Comitato presso la sede dell'Ufficio coordinamento dell'attività informativa e analisi (UCAIA) dove, oltre all'esposizione delle linee di attività dell'Ufficio e delle metodologie di coordinamento delle informazioni con le Agenzie e gli enti esterni al Sistema di informazione per la sicurezza, si è tenuta la presentazione del sito web del DIS. L'altro incontro, presso la sede centrale del DIS, si è tenuto il 18 novembre 2009 e ha costituito l'occasione per un'approfondita riflessione su talune tematiche riguardanti il personale degli organismi, quali le procedure di reclutamento, il trasferimento di personale da un' Agenzia a un'altra, la qualificazione del personale attualmente in servizio e le professionalità da reperire sul mercato.
Il Comitato ha poi svolto una missione negli Stati Uniti dal 13 al 17 luglio 2009 per acquisire elementi conoscitivi circa l'assetto organizzativo e funzionale del Sistema intelligence statunitense.
La delegazione del Comitato ha svolto numerosi incontri sia a livello politico istituzionale sia con responsabili del sistema intelligence statunitense.
A livello politico istituzionale gli incontri con la senatrice Dianne Feinstein, presidente del Select Committee on Intelligence del Senato, con l'on. Silvestre Reyes, e l'on. Peter Hoekstra rispettivamente presidente e ranking member del Select Committee on Intelligence della House of Representatives hanno consentito un proficuo scambio di informazioni circa il ruolo e le attività degli organi parlamentari di controllo sui servizi di informazione per la sicurezza dei due paesi.
Con Shari Villarosa, deputy assistant secretary of state for counterterrorism, sono stati affrontati alcuni aspetti della situazione in Afghanistan e Pakistan, con particolare riferimento all'importanza dei compiti connessi alla ricostruzione civile e istituzionale nelle aree interessate dal conflitto.
L'incontro con Thomas Ferguson, under secretary of defence con delega per l'intelligence, ha riguardato i temi del coordinamento delle attività di intelligence, in relazione alle competenze del Dipartimento della difesa.
In una tavola rotonda tenuta con lo staff «Policy, Plans and Requirements» e con un rappresentante del «National Counter Terrorism Center» (NCTC) presso la sede dell'ODNI (Office of the Director of the National Intelligence) sono state illustrate l'attività dell'ufficio per i rapporti con il Congresso, i cui componenti comunicano quotidianamente con gli organismi parlamentari, le modalità di reclutamento del personale delle agenzie di intelligence e i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nella lotta al terrorismo. Nell'incontro con il direttore dell'intelligence staff, lgt John Kimmons, presso la sede dell'ODNI, si è discusso della situazione in Afghanistan, in Iran, in Pakistan, in Palestina nonché dei problemi legati alla pirateria somala. Nell'incontro con il capo della divisione Europa della CIA, Mark Kelton si è tenuto un briefing sull'attività di vigilanza parlamentare. Nella riunione con esponenti del Federal bureau of investigation (FBI) si è discusso del nuovo ruolo assunto negli ultimi tempi dall'agenzia, la cui strategia si fonda sull'intelligence sharing e sul coordinamento anche a livello internazionale. Gli esperti della
Pag. 31
National security agency (NSA) hanno illustrato le principali finalità dell'agenzia, con particolare riguardo all'attività di signal intelligence, alla sicurezza informatica e alla tutela del cyberspace.
3.4. Relazioni semestrali ai sensi dell'articolo 33, comma 1
L'articolo 33, comma 1, della legge istitutiva concernente gli obblighi di comunicazione al Comitato prevede che «Il Presidente del Consiglio dei ministri trasmette ogni sei mesi al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica una relazione sull'attività dei Servizi di informazione per la sicurezza, contenente un'analisi della situazione e dei pericoli per la sicurezza».
In data 30 settembre 2009 l'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, dottor Gianni Letta, ha trasmesso la terza relazione semestrale predisposta dal DIS sull'attività dei servizi di informazione per la sicurezza riferita al primo semestre 2009, che è stata esaminata dal Comitato nella seduta del 29 ottobre 2009.
L'analisi delle diverse parti del documento ha indotto l'organo parlamentare ad esprimere una valutazione complessivamente positiva. Il Comitato infatti ha preso atto dell'impegno del DIS e delle Agenzie ad accogliere l'esigenza, manifestata principalmente con la lettera del 10 dicembre 2008, di migliorare la qualità delle informazioni contenute nella relazione semestrale.
È stata apprezzata, in particolare, l'articolazione generale del documento che, anche conformemente a quanto richiesto dal Comitato, riferisce distintamente sull'attività svolta e sugli strumenti utilizzati dagli Organismi e analizza la situazione e i pericoli per la sicurezza nazionale.
Nel dibattito che ha preso spunto dalla relazione semestrale sono state anche affrontate alcune tematiche specifiche che il Comitato ha ritenuto meritevoli di approfondimento e alle quali ha fatto riferimento il presidente Rutelli nella lettera che ha inviato, in data 5 novembre 2009, all'Autorità delegata.
La prima ha riguardato la gestione delle risorse umane di cui al capitolo 4 della relazione, in ordine alla quale veniva sottolineata l'esigenza di specificare meglio gli ambiti di impiego del personale, chiarendo la definizione di area operativa e di area di supporto. Ciò per consentire al Comitato di compiere un'esaustiva valutazione sui fabbisogni con specifico riguardo alla riqualificazione e al reclutamento del personale. Su tali punti, il Comitato si riservava inoltre di procedere allo svolgimento di audizioni mirate.
La seconda si è riferita ai rapporti tra AISE e RIS su cui il Comitato, pur prendendo atto di quanto riportato a pagina 9 della relazione semestrale ed anche alla luce di quanto affermato dal Capo di Stato Maggiore della difesa in una recente audizione, auspicava una sollecita definizione del regolamento previsto dall'articolo 8, comma 2, della legge n. 124.
Il Comitato ha inoltre concordato sulla necessità, stante il carattere complessivamente segreto della relazione, di dover essere
Pag. 32
informato delle conclusioni delle singole operazioni, ai fini dell'applicazione dell'articolo 31, comma 13, della legge n. 124 del 2007.
Tali tematiche sono state successivamente trattate anche nel corso di audizioni con i vertici degli Organismi.
In data 11 novembre 2009, l'Autorità delegata, in una lettera indirizzata al Comitato, ha confermato il forte impegno del Governo in merito alla riqualificazione del personale e al reclutamento di nuove risorse. Ha assicurato la massima disponibilità del DIS a collaborare all'applicazione dell'articolo 31, comma 13, della legge n. 124 del 2007. Ha, infine, fatto presente che il testo del regolamento sui rapporti tra RIS e AISE era in corso di definizione.
In data 31 marzo 2010 è pervenuta dall'Autorità delegata la quarta relazione semestrale predisposta dal DIS sull'attività dei servizi di informazione per la sicurezza riferita al secondo semestre 2009, che è stata esaminata dal Comitato nella seduta del 4 maggio 2010.
Nel corso del dibattito sono state analizzate le diverse parti del documento ed è emerso un generale apprezzamento per il migliorato quadro informativo rispetto al passato. In tale ambito è stata segnalata da alcuni componenti l'opportunità - al fine di rendere immediatamente percepibili i dati più significativi - di operare una selezione delle informazioni riportate nella relazione, distinguendo tra quelle effettivamente meritevoli di classifica e quindi da inserire in questo documento che è redatto, secondo la legge n.124, specificamente per il Comitato, e gli altri elementi informativi, che potrebbero più utilmente confluire nella relazione annuale al Parlamento, che ha carattere pubblico.
La relazione semestrale potrebbe, dunque, essere più sintetica e limitarsi ai dati sensibili concernenti le sole attività svolte nel semestre di competenza, riferendo anche - come previsto dalla legge - sui pericoli per la sicurezza, mediante la valorizzazione degli elementi di novità emersi dalle analisi compiute nello stesso periodo.
Dall'esame della relazione semestrale sono state anche confermate le preoccupazioni, già in altre occasioni espresse dai responsabili degli Organismi, in ordine alla congruità delle risorse finanziarie a disposizione del DIS e delle Agenzie per l'espletamento delle loro attività istituzionali.
A tale riguardo, nella lettera che il presidente D'Alema ha indirizzato, in data 31 maggio 2010, all'Autorità delegata il Comitato ha auspicato l'avvio di un confronto nelle sedi istituzionali competenti, finalizzato ad individuare le misure di razionalizzazione più opportune per accrescere l'efficienza delle strutture dei Servizi, tenendo conto della limitatezza delle risorse finanziarie attualmente disponibili.
Tale confronto - in sede di valutazione dell'attuazione della riforma - potrebbe incentrarsi sull'individuazione degli interventi più idonei a realizzare una incisiva semplificazione delle strutture burocratiche a beneficio del rafforzamento dell'area operativa e una maggiore specializzazione delle competenze anche in relazione a nuove aree di interesse eventualmente individuate dal CISR.
Con lettera pervenuta il 2 luglio 2010, l'Autorità delegata ha confermato l'impegno del Governo, e del DIS, a corrispondere in modo
Pag. 33
sempre più esaustivo e appropriato alle esigenze conoscitive e di controllo del Comitato, in un quadro di relazioni parlamentari improntato al pieno rispetto della legge di riforma.
Per quanto riguarda le questioni attinenti alla congruità delle risorse finanziarie a disposizione degli Organismi e l'esigenza di individuare misure di razionalizzazione volte a contenere i costi massimizzando l'efficienza, l'Autorità delegata ha trasmesso, unitamente alla citata lettera, uno schema di regolamento che in linea anche con le indicazioni del Comitato si prefigge il raggiungimento di alcuni di quegli obiettivi. Su tale schema di regolamento il Comitato ha espresso il proprio parere nella seduta del 21 luglio 2010.
4. I pareri espressi dal Comitato ai sensi dell'articolo 32, comma 1
L'articolo 32, comma 1, della legge stabilisce che il Comitato esprime il proprio parere sugli schemi di regolamenti previsti da diverse norme della medesima legge e indispensabili ai fini della concreta attuazione della riforma dell'intero comparto dell'intelligence.
Nel corso del primo anno di attività, il Comitato è stato chiamato a esprimere il proprio parere su 13 dei 14 schemi di regolamento previsti nella legge n. 124, con l'eccezione di quello previsto all'articolo 8, comma 2, della legge volto a disciplinare i rapporti di collaborazione tra il Reparto informazioni e sicurezza dello Stato maggiore della difesa (RIS) e l'AISE.
Tale schema di regolamento è stato trasmesso dal Governo il 10 febbraio 2010. Il Comitato lo ha esaminato nella seduta del 4 marzo 2010 esprimendo il proprio parere all'unanimità. Il Comitato dopo aver premesso che il testo delinea competenze di carattere informativo del RIS tali da sollecitare una riflessione adeguata sull'esigenza di ricondurre le attività sviluppate in virtù di tali competenze sotto il controllo parlamentare analogamente a quanto previsto dalla legge n. 124 per DIS e Servizi di informazione e sicurezza, ha formulato una condizione e alcune osservazioni. Il parere si è concentrato sull'esigenza di finalizzare l'attività del RIS, come previsto dalla legge, esclusivamente a tutela dei presìdi e delle attività delle Forze armate all'estero, nonché sulle modalità di collaborazione con l'AISE, e più in generale, con il sistema dei Servizi di informazione per la sicurezza.
Alla data di approvazione della presente relazione il regolamento non è stato ancora emanato.
Il Governo ha inoltre sottoposto al parere del Comitato, come peraltro previsto dall'articolo 32, comma 1, della legge, alcune modifiche alle disposizioni regolamentari precedentemente adottate.
Il 27 novembre 2009 è pervenuta dal Governo una richiesta di parere su uno schema di regolamento di modifica del DPCM n. 1 del 2008, concernente la disciplina del contingente speciale del personale addetto al DIS e ai Servizi di sicurezza. Lo schema trasmesso prevede delle procedure semplificate che, ferma restando l'invarianza complessiva
Pag. 34
della spesa per il personale, consentono di rimodulare tempestivamente le dotazioni organiche degli organismi informativi.
Il Comitato ha esaminato lo schema di regolamento nella seduta del 15 dicembre 2009, esprimendo all'unanimità parere favorevole con una condizione. In particolare, il Comitato ha richiesto che le variazioni delle dotazioni organiche di DIS, AISE e AISI, mediante compensazione tra i diversi Organismi, fossero ad esso preventivamente trasmesse affinché potessero essere valutate le motivazioni dei provvedimenti.
Le disposizioni regolamentari di modifica sono state emanate il 4 febbraio 2010 con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 1 e sono entrate in vigore il 19 febbraio 2010.
Il testo adottato dal Governo ha accolto integralmente la condizione posta dal Comitato.
Il 5 febbraio 2010 l'Autorità delegata, dando applicazione al precedente decreto, ha trasmesso al Comitato il provvedimento del direttore generale del DIS con cui, attesa l'esigenza di trasferire un'aliquota di personale da un'Agenzia all'altra, vengono modificate le dotazioni organiche di AISI e AISE, al fine di consentire il trasferimento di personale.
Si segnala infine che in base alla lettera l), del comma 3, dell'articolo 4, della legge n. 124, così come sostituita dall'articolo 24, comma 73, lettera a), del decreto legge 1o luglio 2009, n.78, è stata prevista l'adozione di un apposito regolamento ai fini della tutela amministrativa del segreto di Stato e delle classifiche di segretezza, su cui il Comitato dovrà esprimere il proprio parere una volta trasmesso dal Governo.
5. Argomenti specifici trattati dal Comitato
Nel corso dell'anno cui si riferisce la presente relazione, il Comitato ha sviluppato una serie di iniziative connesse all'esercizio delle sue funzioni di controllo e riferite a tematiche o a situazioni specifiche.
Sulle notizie concernenti il presunto coinvolgimento di personale appartenente o ex appartenente ai Servizi in inchieste giudiziarie, il Comitato ha posto in essere attività di verifica e riscontro soprattutto attraverso richieste agli Organismi e talvolta all'autorità giudiziaria di informazioni o documenti e lo svolgimento di specifiche audizioni.
Con riferimento alle stragi mafiose degli anni 1992-1993, contatti informali con i responsabili di alcuni uffici giudiziari erano stati avviati a partire dal luglio del 2009 in costante collegamento con l'attività della Commissione antimafia. Il Comitato si è poi astenuto dall'assumere iniziative che potessero interferire con le inchieste in corso, ma ha acquisito periodicamente informative sia durante alcune audizioni sia attraverso richieste di documenti.
Richieste di informazioni al riguardo sono state rivolte al direttore generale del DIS e al direttore dell'AISI nel corso delle loro audizioni, svoltesi, rispettivamente, il 15 e il 30 settembre 2009.
Pag. 35
Successivamente, in data 9 marzo 2010, è pervenuta dal direttore generale del DIS una nota, redatta dal direttore dell'AISI, contenente elementi informativi relativi al presunto coinvolgimento, nelle indagini condotte dalla Procura di Caltanissetta sulle stragi di Capaci e Via D'Amelio, di dipendenti dell'AISI.
Sulle vicende concernenti il fallito attentato al giudice Falcone presso l'Addaura del 21 giugno 1989, il Comitato ha richiesto al direttore generale del DIS in data 7 maggio 2010, anche su sollecitazione del Presidente della Commissione parlamentare antimafia senatore Pisanu, elementi informativi in ordine al presunto ruolo che in tale vicenda sarebbe stato svolto da appartenenti o collaboratori dei Servizi. In risposta a tale richiesta, il 28 maggio 2010 l'Autorità delegata ha trasmesso al Comitato copia della documentazione fatta pervenire dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta in riscontro alla richiesta di elementi ai sensi dell'articolo 118-bis del c.p.p. rivolta a quell'Autorità giudiziaria dal direttore generale del DIS per conto del presidente del Consiglio dei ministri.
Ulteriori elementi informativi sono stati acquisiti nel corso delle audizioni del dottor Sergio Lari, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta, del direttore generale del DIS e dell'Autorità delegata svoltesi rispettivamente il 26 maggio, il 7 e il 21 luglio 2010.
Sulle notizie concernenti il presunto coinvolgimento di alcuni dipendenti dell'AISI nelle inchieste giudiziarie condotte dalle Procure della Repubblica di Roma e Firenze e sugli appalti del G8 il Comitato ha indirizzato una richiesta di informazioni al DIS in data 25 febbraio 2010. Con lettere dell'8 e 9 marzo il direttore generale del DIS ha inviato due note riguardanti, rispettivamente, i provvedimenti assunti in materia di NOS - nulla osta di sicurezza - e la situazione del personale dell'AISI, sulla base di una nota informativa del direttore di tale Agenzia. Con lettera del 18 maggio 2010 è stata richiesta al DIS un'informativa sulle procedure seguite per l'acquisizione dei beni e dei servizi e sui lavori realizzati nelle strutture di competenza di DIS, AISE e AISI. Il 7 e il 17 luglio 2010 sono pervenute le note del DIS contenenti gli elementi richiesti
A seguito della pubblicazione nell'agosto 2009 di alcuni articoli di stampa concernenti informazioni di carattere personale riguardanti il direttore del quotidiano «l'Avvenire», dottor Dino Boffo, il Comitato ha informalmente chiesto al DIS di effettuare tutte le opportune verifiche al fine di accertare che nessun esponente dei Servizi fosse coinvolto nella redazione dei documenti da cui tali informazioni furono tratte.
In data 7 settembre 2009 il prefetto De Gennaro ha trasmesso al Comitato copia delle lettere da lui indirizzate ai direttori delle Agenzie in cui invitava i medesimi a voler disporre un approfondito esame del documento pubblicato sulla stampa, al fine di trarne ogni utile elemento di valutazione sulla provenienza e origine.
Nel corso della seduta del 15 settembre 2009, il direttore del DIS ha affermato, sulla base delle risposte formulate dai direttori delle Agenzie alla sua richiesta, che non era stata svolta alcuna attività dei Servizi che potesse riferirsi alla vicenda che ha condotto alle
Pag. 36
dimissioni del direttore del quotidiano «l'Avvenire». A completamento del quadro informativo di interesse, il Comitato ha chiesto in data 17 settembre al direttore del DIS accertamenti in ordine alla possibile appartenenza o collaborazione agli Organismi di alcuni soggetti a vario titolo coinvolti nella vicenda i cui nominativi erano apparsi sui giornali. A tale richiesta il prefetto De Gennaro ha dato risposta con lettera pervenuta il 26 ottobre 2009 in cui si dà conto degli esiti degli accertamenti effettuati dai direttori delle Agenzie.
Per quanto riguarda il presunto coinvolgimento di appartenenti o collaboratori dei Servizi nelle vicende connesse al traffico illecito dei rifiuti, in data 17 settembre 2009 un componente del Comitato ha avanzato la richiesta di un approfondimento della vicenda connessa all'affondamento da parte della criminalità organizzata di navi con carichi tossici. Dato che su tali vicende era stata avviata un'indagine specifica dalla Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, per evitare sovrapposizioni, il Presidente Rutelli ha preso contatto con il Presidente Pecorella, per chiarire le rispettive competenze e per chiedergli di trasmettere ogni elemento utile che dovesse emergere nell'indagine svolta dalla sua Commissione. Il 19 novembre 2009 è pervenuto al Comitato il resoconto stenografico dell'audizione svolta dinanzi alla Commissione di un collaboratore di giustizia del 5 novembre 2009 in materia di traffico illecito di rifiuti.
Nella seduta del 24 settembre 2009, l'ammiraglio Branciforte si era riferito ad alcuni documenti rinvenuti presso i suoi archivi in merito alle attività svolte dal SISMi in relazione al traffico di rifiuti tossici. A tal proposito, si è ritenuto di chiedere, con lettera al direttore generale del DIS del 25 settembre 2009, la trasmissione della documentazione conservata presso gli archivi di DIS, AISE e AISI in merito al traffico di rifiuti tossici. L'11 novembre 2009 e il 4 febbraio 2010, è pervenuta dall'Autorità delegata la documentazione individuata dall'AISE. L'intera documentazione consiste nelle risposte e nei documenti forniti dal SISMi alla procura presso la pretura di Reggio Calabria nel periodo giugno 1995 - settembre 1996. Il fascicolo è corredato da 433 documenti allegati. Una parte rilevante della documentazione riguarda le aziende di un imprenditore su cui il Comitato ha acquisito il 12 ottobre 2009 una scheda informativa dall'AISI.
Sul cosiddetto «Anello della Repubblica», il Comitato nella seduta del 26 maggio 2009 ha deliberato di chiedere alle Procure di Brescia e di Roma copia degli atti relativi ai procedimenti penali concernenti tale struttura. Il Presidente Rutelli ha quindi inviato le richieste al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brescia, dottor Nicola Pace, e al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, dottor Giovanni Ferrara.
La Procura della Repubblica di Roma - interessata in quanto competente per gli spunti investigativi emersi nell'indagine di Brescia che si riconnettono al sequestro dell'on. Aldo Moro - in data 18 giugno 2009 ha trasmesso al Comitato copia della richiesta di archiviazione e copia del relativo decreto di archiviazione del procedimento penale n.859/01 K. Nella richiesta di archiviazione inoltrata in data 25 marzo 2003 al giudice per le indagini preliminari si legge
Pag. 37
che: «è fortemente discutibile che una struttura indicabile come Noto Servizio o Anello sia effettivamente esistita e che abbia comunque avuto esplicazioni tangibili in punto di illecito penale e pertanto si insiste per la formulata richiesta di archiviazione». Il GIP, in data 23 aprile 2003, ha emesso decreto di archiviazione.
La Procura della Repubblica di Brescia ha risposto alla richiesta del Comitato trasmettendo in data 24 luglio 2009 un DVD contenente copia digitale degli atti e documenti che, nell'ambito dell'istruttoria relativa al procedimento penale n. 91/97 concernente la strage di piazza della Loggia, sono riconducibili al cosiddetto «Anello» o «Noto servizio». Tale struttura è descritta come esistente ed operativa nella nota informativa «Milano 4 aprile 1972» (Noto servizio) rinvenuta da un consulente tecnico della Procura nel corso dell'esame svolto sulla documentazione ritrovata nel 1998 nel cosiddetto archivio di via Appia del Ministero dell'Interno. Al termine della sua attività di ricerca il consulente ha consegnato alla procura di Brescia in data 31 ottobre 2000 la relazione di consulenza denominata «Sunto delle principali risultanze in merito al noto Servizio» nelle cui conclusioni si affermava che sebbene non fosse stata conseguita una prova definitiva dell'esistenza di tale «servizio parallelo», tuttavia vi erano «fondatissimi motivi» per ritenere che fosse esistito e che abbia avuto le caratteristiche di un servizio segreto clandestino, irregolare, ma comunque innestato nel tessuto istituzionale. Successivamente, il 26 novembre 2009, si è svolta presso il Comitato, ai sensi dell'articolo 31, comma 3, della legge, l'audizione del dottor Francesco Piantoni, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brescia di cui si è dato conto nel paragrafo 3.2.
Il Comitato si è occupato delle problematiche afferenti alla sicurezza del Presidente del Consiglio nel corso di alcune sedute nelle quali sono stati ascoltati, in relazione alle rispettive competenze, il direttore dell'AISI, il direttore dell'AISE, il direttore del DIS e l'Autorità delegata.
In particolare, il direttore dell'AISI ha riferito sulle competenze della propria Agenzia anche in relazione a quelle attribuite alle Forze di polizia.
Il direttore dell'AISE ha svolto una relazione sui profili di competenza dell'Agenzia concernenti, tra l'altro, la sicurezza del Presidente del Consiglio quando si trova all'estero.
Sull'aggressione subita dal Presidente del Consiglio lo scorso 13 dicembre 2009, hanno riferito al Comitato l'Autorità delegata e il direttore del DIS nella seduta n. 69 del 15 dicembre 2009.
In relazione all'indagine sul cyber crime, il Comitato, ha affidato incarichi di consulenza alla società Rand Europe Corporation, per inquadrare il tema dal punto di vista strategico, tecnologico e normativo; al dottor Andrea Margelletti, presidente del Centro studi internazionale (CESI) per analizzare i rischi per la sicurezza nazionale del cyber-crime negli ambiti governativi e militari; al dottor Alessandro Politi, analista OSINT, per l'analisi delle eventuali ricadute del cyber-crime sui settori civili ed economici, tra cui energia e servizi, telecomunicazioni, finanza e trasporti. Tutti gli incaricati hanno prodotto studi e relazioni che il Comitato ha acquisito tra i propri atti.
Pag. 38
Successivamente, il 6 maggio 2010, il Comitato ha inviato a soggetti istituzionali e società, individuati per la loro particolare e specifica competenza nel settore, una richiesta volta a conoscere le loro valutazioni «sull'evoluzione della minaccia e le tendenze prevedibili; sulle strategie di prevenzione adottate sotto il profilo aziendale, sul contributo alla tutela delle infrastrutture critiche nazionali, nonché sulla qualità della collaborazione con le istituzioni preposte». Tutti coloro che sono stati interpellati hanno fornito il loro contributo trasmettendo al Comitato documenti che sono stati acquisiti agli atti dell'indagine
Delle audizioni svolte dal Comitato sul tema si è dato conto nel paragrafo 3.2.
Si ritiene opportuno nella presente relazione riepilogare le raccomandazioni conclusive contenute nella relazione al Parlamento approvata all'unanimità dal Comitato nella seduta del 7 luglio 2010. Il Comitato auspica:
la creazione di una struttura di coordinamento presso il Presidente del Consiglio dei ministri, o presso l'Autorità delegata, che predisponga chiare linee politiche per il contrasto alle minacce e coordini gli attori interessati ridefinendo l'attività delle strutture esistenti e rimodulandone le attuali competenze e responsabilità;
la definizione di una più ampia partecipazione dei Servizi per l'informazione e la sicurezza della Repubblica alle occasioni e alle iniziative di coordinamento internazionale, in virtù della natura a-geografica e trans-nazionale della minaccia;
il potenziamento, nel rispetto delle previsioni della legge n. 124 del 2007, delle attività legate alla contro-ingerenza economica e finanziaria, all'intelligence economica (IE) e all'analisi delle fonti aperte (OSINT);
l'avvio, sotto il profilo tecnico, giuridico e normativo di una riflessione condivisa sulle pratiche emergenti di acquisizione e di conservazione dei dati telematici;
il censimento delle banche dati di interesse nazionale, previa definizione del perimetro di interesse da parte dell'autorità politica;
la cooperazione internazionale tra autorità di polizia e giudiziarie, al fine di garantire la piena tracciabilità delle reti criminali, la cui attività trovi origine fuori dai confini nazionali;
la creazione di un Centro internazionale per la repressione e il controllo della proliferazione degli strumenti cibernetici offensivi.
Su tutti gli argomenti anche di carattere specifico di cui il Comitato si è occupato si è registrata una positiva collaborazione con l'Autorità delegata e con il DIS. Esempio ulteriore di tale proficuo rapporto istituzionale è la vicenda relativa alla regolamentazione delle intercettazioni telefoniche riguardanti utenze in uso a personale dei Servizi. È opportuno ricordare che nella relazione del febbraio 2009 il Comitato aveva richiesto l'estensione ai tabulati telefonici delle
Pag. 39
disposizioni contenute nella legge n.124 sulle intercettazioni. Nel testo sulle intercettazioni approvato dalla Camera in prima lettura con voto di fiducia era stata, però, inserita una norma che delineava una nuova disciplina per le comunicazioni telefoniche dei Servizi. Su tale normativa non si era registrato quell'ampio consenso che era stato alla base dell'approvazione della legge n. 124. Per questo, nella seduta del Comitato del 1o luglio 2009 era stata auspicata una nuova riflessione sulla materia finalizzata al raggiungimento di un testo condiviso. Durante l'esame del disegno di legge al Senato, anche in seguito a proposte emendative che intervenivano ulteriormente sulla materia, l'esigenza è stata ribadita. Il Comitato ha infine preso atto favorevolmente della decisione del Governo di ritirare la disposizione per trattare della questione - in accordo con il COPASIR - nell'ambito di una più generale riflessione sulla legge n. 124, anche in esito alle conclusioni della Commissione di studio sul segreto di Stato istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
6. Segreto di Stato
6.1. Comunicazioni di conferma dell'opposizione del segreto di Stato
Nella prima relazione annuale sulla propria attività che il Comitato ha approvato nella seduta del 29 luglio 2009, nel capitolo 3.1.2. si evidenziava che il Comitato era stato destinatario di una comunicazione con cui il Presidente del Consiglio dei ministri enunciava le ragioni essenziali di un caso di conferma dell'opposizione del segreto di Stato, in relazione alla vicenda Abu Omar.
Nel corso dell'esame di tale comunicazione, il Comitato ha richiesto al Presidente del Consiglio dei ministri elementi informativi in ordine ad un documento citato nella lettera di comunicazione e che poteva essere di interesse del Comitato ai fini delle valutazioni di propria competenza. La richiesta del Comitato era peraltro motivata dal fatto che il suddetto documento era citato in diversi passaggi della sentenza della Corte costituzionale n. 106 del 2009, in cui si riportava la contestazione alla Procura della Repubblica di Milano, da parte della Presidenza del Consiglio, di aver violato il segreto di Stato per aver utilizzato quel documento come prova di particolare importanza nella sua integrità documentale. Il Governo ha successivamente fornito gli elementi richiesti, che hanno consentito al Comitato di completare l'esame della comunicazione di conferma dell'opposizione del segreto di Stato.
Con lettere del 3 e 22 dicembre 2009, il Presidente del Consiglio dei ministri ha comunicato al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica le conferme dell'opposizione del segreto di Stato proposte, rispettivamente, dal dottor Pio Pompa e dal dottor Niccolò Pollari, in veste di persone sottoposte ad indagini nel procedimento penale in corso di svolgimento presso la Procura della Repubblica del tribunale di Perugia.
Con altra lettera del 22 dicembre 2009, il Presidente del Consiglio ha altresì comunicato la conferma dell'opposizione del segreto di Stato
Pag. 40
proposta dal dottor Marco Mancini nell'ambito del procedimento penale in corso presso il Giudice dell'udienza preliminare di Milano.
Nella seduta del 26 gennaio 2010 il Comitato ha deliberato di approfondire taluni profili delle citate comunicazioni, attraverso l'acquisizione di ulteriori elementi informativi. Il Presidente del Consiglio in data 4 febbraio 2010 ha inviato, su richiesta del Comitato, copia degli atti di interpello dell'autorità giudiziaria relativi ai due procedimenti, nonché copia degli allegati all'atto di interpello concernente il processo di Milano.
Nelle sedute dell'11, del 16 e del 25 febbraio 2010 il Comitato ha svolto un'ampia discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio, nonché su talune problematiche di carattere generale concernenti i rapporti tra i poteri dello Stato con riferimento all'utilizzazione del segreto di Stato.
In tale ambito il Comitato ha svolto le audizioni della Commissione di studio sul segreto di Stato istituita presso la Presidenza del Consiglio e dell'autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, sottosegretario Gianni Letta.
Nel corso della discussione si sono manifestati all'interno del Comitato diversi orientamenti in ordine alle modalità attraverso cui il Comitato esercita il controllo ad esso attribuito dalla legge sull'utilizzazione del segreto di Stato.
Per alcuni componenti, il Comitato deve attenersi alla prescrizione della legge secondo cui il Presidente del Consiglio indica le «ragioni essenziali» che lo hanno indotto a confermare l'opposizione del segreto e il Comitato, solo qualora le ritenga infondate, ne riferisce alle Camere. Si tratterebbe quindi secondo tale impostazione, di un controllo «esterno» e limitato alle ragioni essenziali, senza che il Comitato possa entrare nel merito della decisione assunta dal Presidente del Consiglio, che è il responsabile esclusivo dell'utilizzazione del segreto di Stato.
Per altri componenti, viceversa, il compito di controllo che la legge attribuisce al Comitato non può esercitarsi compiutamente se non attraverso la piena conoscenza delle motivazioni che hanno fondato la decisione del Presidente del Consiglio di confermare il segreto di Stato. Il Comitato quindi, in tal senso, sarebbe legittimato a richiedere l'acquisizione di ogni possibile elemento di informazione sulla vicenda oggetto del segreto di Stato, ferma restando la possibilità per il Presidente del Consiglio di opporre, secondo quanto stabilito dalla legge, le «esigenze di riservatezza» e respingere la richiesta.
Nella seduta del 9 marzo 2010 il Comitato ha preso atto che, in virtù delle diverse impostazioni emerse nella discussione, e tenuto conto della composizione paritaria dell'organismo parlamentare, non potevano determinarsi le condizioni per giungere ad una valutazione condivisa sulla conferma del segreto di Stato nei due procedimenti giudiziari di cui alle comunicazioni del Presidente del Consiglio.
Tuttavia, gli approfondimenti di merito e di metodo che sono stati svolti hanno indotto il Comitato a sottolineare l'esigenza di circoscrivere l'utilizzazione del segreto di Stato in modo rigoroso, anche sulla base di quanto indicato dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 106 del 2009.
Pag. 41
Il Comitato unanime ha ritenuto che il segreto di Stato costituisca un baluardo essenziale ai fini della tutela della sicurezza nazionale e delle istituzioni democratiche e che esso sia indispensabile, in particolare, per tutelare la riservatezza su quelli che la Corte costituzionale ha definito gli interna corporis dei Servizi di sicurezza e sulle relazioni con i Servizi di sicurezza dei Paesi alleati. Ha considerato invece necessario evitare che il segreto di Stato potesse assumere la impropria funzione di determinare una surrettizia forma di immunità, per attività estranee ai compiti istituzionali, a favore di singoli soggetti che in tal modo verrebbero sottratti a qualsiasi forma di controllo.
Il Comitato ha auspicato infine che in relazione alle vicende che hanno determinato il ricorso al segreto di Stato siano attivati i poteri ispettivi previsti dalla legge e finalizzati a verificare la conformità delle attività di informazione per la sicurezza alle leggi e ai regolamenti.
Il Comitato ha comunicato all'Autorità delegata in data 10 marzo 2010 di aver concluso l'esame delle comunicazioni del Presidente del Consiglio concernenti la conferma delle opposizioni del segreto di Stato e di non aver deliberato di riferire alle Camere ai sensi dell'articolo 41, comma 9, della legge n.124.
Con lettera del 15 aprile 2010 il direttore generale del DIS dando comunicazione dell'avvio dell'inchiesta interna ha informato il Comitato dell'ambito in cui si sarebbe svolta. Su tale ultimo punto si è svolta una discussione all'interno del Comitato.
Il 29 marzo è pervenuta dal Presidente del Consiglio dei ministri la comunicazione di conferma del segreto di Stato opposto dal dottor Alfredo Mantici, ex appartenente al SISDe, escusso in qualità di teste nell'ambito del procedimento penale pendente presso la settima sezione penale del tribunale di Milano nel corso dell'udienza del 16 febbraio 2009. In particolare, il segreto di Stato è stato opposto «in ordine alle attività di monitoraggio svolte dal suo Ufficio, relative alle predicazioni nei luoghi di culto mussulmani nell'area centro-nord di Italia nell'anno 2003».
Nella circostanza il Presidente del Consiglio ha ritenuto che gli argomenti oggetto dell'opposizione fossero ricompresi nelle categorie considerate tutelabili al massimo livello dalla vigente normativa e in particolare dal DPCM dell'8 aprile 2008. Tra queste rilevano, ai fini del caso in esame, «la tutela da qualsiasi forma di eversione o di terrorismo» «le operazioni e le attività informative, le modalità e le tecniche operative del DIS, dell'AISE e dell'AISI» (punti 3 e 8 dell'allegato al DPCM).
Tale comunicazione è stata esaminata nella seduta del 20 maggio 2010 dal Comitato, che non ha ritenuto infondata l'opposizione. Di ciò è stata data successiva comunicazione all'Autorità delegata con lettera del 21 maggio 2010.
6.2. Comunicazioni di apposizione del segreto di Stato
Con lettera del 29 maggio 2009, l'Autorità delegata ha comunicato al Comitato che il Presidente del Consiglio, ricorrendo i presupposti
Pag. 42
per l'attivazione dello speciale vincolo previsto dall'articolo 39, comma 4, della legge 3 agosto 2007, n. 124, aveva disposto «l'apposizione del segreto di Stato su tutti i dati - singoli e aggregati, in formato cartaceo ed elettronico - acquisiti nell'ambito delle inchieste giudiziarie condotte dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e relative alle utenze, attive e dismesse, riferibili alla Segreteria generale del CESIS, (ora DIS) e al SISMi (ora AISE).
Tale comunicazione ha fatto seguito alle iniziative che il Comitato aveva assunto in ordine ai rischi per i Servizi derivanti dall'acquisizione e mancata distruzione di dati sensibili per la sicurezza della Repubblica e nel corso delle quali era stata affrontata la questione dell'acquisizione, nell'ambito del procedimento penale istruito dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, dei tabulati telefonici degli appartenenti ai Servizi.
Il Comitato, in considerazione delle modalità attraverso le quali si è svolta la vicenda concernente l'apposizione del segreto di Stato, ha ritenuto di non dover procedere alla richiesta di chiarimenti prevista dal comma 2 dell'articolo 10-bis del regolamento interno del Comitato, e nella seduta dell'8 luglio 2009 ha preso atto della comunicazione, inviando una lettera in tal senso all'Autorità delegata.
Il 1o settembre 2009 è poi pervenuta dall'Autorità delegata una comunicazione con la quale, facendo seguito alla citata comunicazione del 29 maggio, si informa il Comitato che il Presidente del Consiglio ha apposto il segreto di Stato anche in merito ad un'utenza del SISDe (ora AISI), su cui era stata fatta riserva di effettuare ulteriori approfondimenti, e di cui era stata successivamente accertata la riconducibilità a questa Agenzia. Analogamente a quanto già deliberato con riferimento alla nota del 29 maggio, il Comitato ha preso atto formalmente della comunicazione nella seduta dell'8 settembre 2009, informandone l'Autorità delegata con lettera del 15 settembre 2009.
6.3. Comunicazioni di proroga del segreto di Stato (vicenda Toni - De Palo)
Il Governo, come riportato in precedenza, è tenuto a comunicare, ai sensi dell'articolo 39, comma 8, della legge n. 124, i provvedimenti motivati con cui dispone una o più proroghe del vincolo del segreto di Stato, a seguito di richiesta di accesso da parte di chiunque abbia interesse alle informazioni, ai documenti, agli atti, alle attività, alle cose e ai luoghi coperti dal segreto medesimo.
Nel corso dell'anno di riferimento della presente relazione è pervenuta al Comitato una sola comunicazione ai sensi della predetta disposizione.
Si tratta, in particolare, della lettera pervenuta il 23 settembre 2009, con cui il Presidente del Consiglio ha comunicato di aver prorogato, fino al 31 dicembre 2010, il segreto di Stato a suo tempo (1984) opposto dal SISMi nell'ambito di un procedimento penale connesso al rapimento dei giornalisti Italo Toni e Maria Grazia De Palo e confermato dal Presidente del Consiglio Craxi. Nella lettera viene anche precisato che alla scadenza il Governo avrebbe proceduto
Pag. 43
ad una nuova valutazione dei motivi che giustificavano il mantenimento del segreto.
Tale comunicazione è stata esaminata dal Comitato nel corso della seduta del 30 settembre 2009. Nel corso del dibattito è emerso un orientamento unanime dell'organismo parlamentare di controllo, che è stato rappresentato al Presidente del Consiglio in una lettera a lui indirizzata il 30 settembre 2009.
Il Comitato ha, infatti, ritenuto che a distanza di 25 anni dalla conferma del segreto di Stato e a quasi 30 anni dallo svolgimento dei fatti, vi fossero le condizioni per consentire ai parenti dei due giornalisti di avere accesso alle eventuali informazioni e documenti concernenti la loro scomparsa.
D'altra parte, lo stesso Presidente del Consiglio Craxi, nel confermare l'opposizione del segreto di Stato ad opera del colonnello Giovannone, aveva a suo tempo invitato il magistrato, a «circoscrivere le domande a fatti specifici, direttamente attinenti all'oggetto dell'indagine», dovendosi intendere con queste parole una disponibilità a venire incontro alle esigenze umanitarie dei familiari dei nostri connazionali scomparsi. Il Presidente Craxi confermò tale disponibilità anche nel corso della sua audizione del 7 novembre 1984 presso l'allora Comitato SIS.
Anche alla luce di tale valutazione, il Comitato, pur accogliendo la determinazione del Presidente del Consiglio Berlusconi di prorogare il segreto di Stato «sui rapporti a suo tempo tenuti dal SISMi con l'OLP», ha invitato il Governo a individuare alla luce della situazione odierna quei «fatti specifici» che riguardino direttamente l'eventuale sequestro e uccisione dei due giornalisti sui quali rimuovere il vincolo del segreto di Stato. Il Comitato ha, quindi, auspicato che il Presidente del Consiglio formulasse le conseguenti direttive all'AISE, riservandosi di esprimere successivamente la propria valutazione sull'applicazione dell'articolo 39 della legge n. 124.
Con successiva lettera del 12 ottobre 2009, il Presidente del Consiglio, dopo aver preliminarmente ricordato che già in occasione della proroga erano state prese attentamente in considerazione le aspirazioni dei familiari dei giornalisti De Palo e Toni a conoscere ogni eventuale informazione che potesse riguardare la scomparsa dei loro congiunti, ha comunicato che erano state date apposite indicazioni all'AISE, per il tramite del direttore generale del DIS, affinché fosse compiuta un'attenta rivisitazione del carteggio. È stato inoltre assunto l'impegno a compiere, alla scadenza della proroga, una rivalutazione complessiva dell'attualità del segreto alla luce degli eventuali fattori di rischio per l'Italia che ancora dovessero essere presenti nell'area medio-orientale.
Degli esiti dell'attività di rivisitazione del carteggio il COPASIR è stato tenuto costantemente informato.
La documentazione d'interesse è stata quindi dall'AISE attentamente selezionata così da isolare in modo puntuale gli atti che ancora appaiono meritevoli della massima protezione in relazione all'interesse della sicurezza nazionale e ai corrispondenti fattori di rischio nello scenario libanese.
All'esito dello spoglio, i familiari e i legali di Maria Grazia De Palo e di Italo Toni hanno potuto prendere visione dei documenti
Pag. 44
selezionati e non ritenuti più meritevoli della tutela del segreto di Stato.
Il Comitato ritiene che la vicenda in esame sia emblematica di come sia possibile - nel rispetto delle norme e senza pregiudicare la sicurezza del Paese - procedere con decisione nella direzione indicata dalla legge di rendere conoscibili documenti già coperti dal segreto di Stato. Le ragioni umanitarie sottese alla vicenda Toni - De Palo hanno peraltro indotto i componenti del Comitato ad assumere ulteriori iniziative per sollecitare gli organismi competenti sia per esperire ogni possibile tentativo diretto a individuare il luogo di sepoltura dei due scomparsi sia per attivare l'applicazione di misure a favore dei familiari.
6.4. Sui lavori della Commissione istituita presso la Presidenza del Consiglio in materia di segreto di Stato
Il Governo, come già indicato, ritenendo che il quadro normativo in materia di segreto di Stato presentasse difficoltà applicative, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 settembre 2008 ha istituito una commissione presso la Presidenza del Consiglio con il compito di definire la procedure di accesso alla documentazione per la quale viene a decadere il segreto di Stato e di formulare proposte di affinamento della normativa in materia. Il termine assegnato alla Commissione per assolvere al proprio compito, inizialmente stabilito al 18 aprile 2009, è stato dapprima prorogato al 30 settembre 2009 e successivamente al 30 giugno 2010.
Il 28 dicembre è pervenuta al Comitato una prima relazione della Commissione concernente soprattutto i temi della apposizione/opposizione del segreto di Stato, della durata del segreto di Stato, della legittimazione all'accesso, dei soggetti chiamati all'espletamento delle funzioni essenziali, del segreto internazionale, della protezione di secondo livello (cd. classificazione) di fatti già investiti dal segreto di Stato, delle Autorità competenti a disporre la protezione di secondo livello dopo la cessazione del segreto di Stato, del diverso trattamento riservato dalla legge al segreto di Stato e alla tutela di secondo livello.
Successivamente a questa relazione, la Commissione - come riferito nel paragrafo 3.2 - è stata ascoltata dal Comitato nella seduta del 25 febbraio 2010, nel corso dell'approfondimento svolto nell'ambito dell'esame delle comunicazioni di conferma dell'opposizione del segreto di Stato trasmesse con lettere del 3 e del 22 dicembre 2009.
La Commissione ha poi proseguito i propri lavori, concludendoli nel termine stabilito del 30 giugno 2010.
Il 19 luglio è pervenuta al Comitato la relazione conclusiva, nella quale sono stati presi in esame alcuni ulteriori profili di criticità emersi in sede di prima applicazione della legge n. 124, non solo con riferimento al segreto di Stato e al segreto di Stato sovranazionale, ma anche ai soggetti obbligati alla opposizione del segreto di Stato, all'ambito di applicabilità delle intercettazioni preventive, alle modalità di reclutamento del personale dei Servizi e alla concentrazione della competenza giudiziale in materia di controversie di lavoro con
Pag. 45
il medesimo personale, ai soggetti obbligati al possesso del nulla-osta di sicurezza (NOS).
Il Comitato, nella seduta del 21 luglio 2010, ha ritenuto di accogliere la richiesta dell'Autorità delegata di fornire gli orientamenti del Comitato sul documento. Ha pertanto deciso, rilevata la complessità del documento e l'esistenza di taluni punti critici specie relativamente all'accesso ai documenti de-secretati o de-classificati certamente meritevoli di approfondimento, di nominare di due relatori, che dovranno riferire al Comitato alla ripresa dei lavori dopo la sospensione estiva.