Onorevoli Colleghi! La Giunta riferisce su una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità parlamentare ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, trasmessa alla Camera dei deputati dal tribunale di Potenza, ufficio del giudice monocratico, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge n. 140 del 2003, nell'ambito di un procedimento penale (il n. 2834/03 RGNR) a carico di Luigi Pepe, deputato nella XIV legislatura.
Si tratta di una domanda mantenuta all'ordine del giorno dalla scorsa legislatura. La Giunta ne ha svolto l'esame nella seduta del 4 giugno 2008. L'ex deputato Pepe, ritualmente invitato a intervenire, si è avvalso di tale facoltà.
La Giunta, a maggioranza, ha deliberato di proporre all'Assemblea di decidere nel senso che ai fatti oggetto del procedimento si applichi l'articolo 68, primo comma, della Costituzione. Il collegio a tanto si è determinato sulla base dei motivi già esposti nella relazione predisposta nella scorsa legislatura, che si trova qui allegata.
Francesco PIONATI, relatore.
ALLEGATO
Onorevoli Colleghi! La Giunta riferisce su una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità parlamentare ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, trasmessa alla Camera dei deputati dal tribunale di Potenza, ufficio del giudice monocratico, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge n. 140 del 2003, nell'ambito di un procedimento penale (il n. 2834/03 RGNR) a carico di Luigi Pepe, deputato nella XIV legislatura.
L'ex deputato Luigi Pepe è stato querelato in ragione di frasi da lui proferite durante una conferenza stampa indetta il 3 luglio 2003 in Surano (Lecce) all'indirizzo del sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Maria Consolata Moschettini; in quella occasione infatti il Pepe insinuava pubblicamente che la stessa avrebbe archiviato il procedimento di querela da lui sporto contro il consigliere Corvaglia in ragione dei rapporti di amicizia che sarebbero intercorsi tra i due e che, nello stesso decreto, era stato dichiarato il falso.
Le predette frasi venivano pubblicate sul «Quotidiano di Lecce» del 4 luglio 2003, e consistevano nelle seguenti parole: «per tutelare, perché non si può dire diversamente visti i risultati, il suo compagno di partito, avvocato Rocco Luigi Corvaglia ha dichiarato il falso, ha attestato il falso nel decreto di archiviazione che ha fatto sul mio esposto».
La dottoressa Moschettini ha, a sua volta, sporto querela nei confronti del Pepe sostenendo che quelle frasi avrebbero leso la sua reputazione, relativamente all'esercizio della sua funzione di pubblico ministero.
La conferenza stampa del luglio 2003 era stata organizzata in ordine ad una polemica politico-amministrativa sorta nel comune di Surano, di cui il Pepe era sindaco e il Corvaglia consigliere comunale di opposizione, appartenente al gruppo di Forza Italia. La polemica verteva su alcune scelte urbanistiche fatte dal Pepe e dalla sua Giunta ed in particolare sul rilascio di alcune concessioni edilizie e delle successive varianti inerenti a terreni siti nel comune di Surano.
In questo contesto, durante la discussione nel consiglio comunale di Surano i toni si esasperavano al punto che il Corvaglia avrebbe offeso pesantemente il Pepe che, proprio per questo, avrebbe sporto querela. Uno dei motivi dell'archiviazione da parte del giudice è stato il considerare la distanza fra il posto del sindaco Pepe e quello occupato dal consigliere Corvaglia di 15 metri, motivo per il quale il Pepe non avrebbe neppure potuto sentire le accuse rivoltegli dal Corvaglia; mentre l'accusa fatta dal Pepe alla Moschettini di aver dichiarato il falso nel decreto verte proprio sul fatto che le distanze tra i due sarebbero state di 6,30 metri, come anche accertato dalla perizia del geometra Angelo Galati, prodotta dal Pepe.
La Giunta ha esaminato la questione nelle sedute del 19 dicembre 2007, 16 e 30 gennaio 2008. Nel primo intervento nella seduta del 19 dicembre 2007, stanti i dati ed i documenti agli atti in quel momento, la sottoscritta relatrice asseriva che, se la vicenda avesse mantenuto un connotato prevalentemente incentrato sull'attività amministrativa del Pepe, non ci sarebbe stato il nesso funzionale con il ruolo di parlamentare. E all'uopo constatava che al momento la documentazione agli atti era del tutto insufficiente per trarre delle conclusioni definitive e che, al contempo, sarebbe stato necessario ascoltare l'ex deputato. L'interessato, invitato a comparire come da regolamento della Camera, si è in effetti avvalso di tale facoltà nella seduta del 16 gennaio 2008, depositando altresì due memorie, oltre a documentazione amministrativa di vario genere. In quella sede veniva anche fatta richiesta di acquisizione del decreto di archiviazione della dottoressa Moschettini e della relativa querela del Pepe contro il Corvaglia.
Nella seduta svoltasi in Giunta il 30 gennaio 2008 si è sviluppato un dibattito (del quale si dà conto negli allegati estratti dai resoconti parlamentari) nel quale si sono contrapposte due tesi. Secondo l'una saremmo davanti ad un episodio di tipo squisitamente localistico che nulla avrebbe a che fare con l'attività parlamentare del Pepe che, nella fattispecie, avrebbe agito solo in qualità di sindaco di Surano; la maggioranza della Giunta, al contrario, ha ritenuto che i comportamenti tenuti dal Pepe fossero connessi con le sue funzioni parlamentari. In questo senso è stato valutato che la conferenza stampa era stata tenuta in chiave politica generale e che il Pepe, in quell'occasione ed in quel particolare contesto, era stato intervistato dalle emittenti locali come Parlamentare ed è sempre in quella veste che aveva dichiarato di voler difendere tutti i cittadini da lui rappresentati. Sempre a sostegno della tesi dell'insindacabilità si è rilevato il fatto che successivamente il Pepe aveva presentato un'interrogazione parlamentare riguardante la magistratura leccese all'allora ministro della Giustizia Castelli. Inoltre si è ricordato che la stessa Giunta in un caso analogo relativo all'onorevole Parolo, si era espressa per l'insindacabilità.
La maggioranza della Giunta ha, per questi motivi, sia pure con l'astensione del Presidente, ritenuto prevalenti le funzioni parlamentari rispetto a quelle di sindaco.
La Giunta pertanto propone a maggioranza di deliberare che i fatti ascritti all'ex deputato Luigi Pepe concernono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni e che pertanto nella fattispecie è applicabile l'articolo 68, primo comma, della Costituzione.
Paola FRASSINETTI, relatore.
Paola FRASSINETTI (AN), relatore, espone che l'ex deputato Luigi Pepe è stato querelato in ragione di frasi da lui proferite durante una conferenza stampa indetta il 3 luglio 2003 in Surano (Lecce) all'indirizzo del sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Maria Consolata Moschettini. Le dichiarazioni consisterebbero testualmente nelle seguenti parole: «Ha dichiarato il falso, ha attestato il falso nel decreto di archiviazione che ha fatto sul mio esposto, per tutelare il suo compagno di partito avvocato Rocco Corvaglia». La conferenza stampa si inseriva in una polemica tutta calata nella dinamica politico-amministrativa del comune di Surano, di cui il Pepe era sindaco e il Corvaglia consigliere comunale di opposizione, appartenente a Forza Italia. La polemica verteva su alcune scelte urbanistiche fatte dal Pepe e dalla sua Giunta - si tratta in particolare del rilascio di talune concessioni edilizie e delle successive varianti inerenti a terreni nel comune di Surano; della realizzazione di un complesso industriale per la lavorazione del legno nel medesimo comune; dell'edificazione di capannoni adibiti a calzaturificio e di altre operazioni di analoga natura. Per tali atti amministrativi, nel 2003 la procura della Repubblica di Lecce ha comunicato al Pepe la conclusione delle indagini a suo carico per una serie nutrita di reati contro la pubblica amministrazione, tra cui l'abuso d'ufficio e il concorso nella violazione dell'articolo 20 della legge n. 47 del 1985. In tale contesto, la polemica nel consiglio comunale di Surano fu assai accesa, tale per cui successivamente il Pepe querelò il Corvaglia ma - a quel che si apprende - il procedimento che ne scaturì fu archiviato: Di qui le doglianze pubbliche del Pepe. Osserva al riguardo che negli atti non è dato rinvenire la querela sporta dal Pepe nei confronti del Corvaglia, né il provvedimento di archiviazione adottato dalla dottoressa Moschettini. Sicché al momento non le è possibile formulare alcun giudizio sul senso di tale episodio. Quel che invece le appare evidente è che il perno della vicenda non sta nell'attività lato sensu politico-parlamentare dell'onorevole Pepe, bensì nella sua attività amministrativa. Egli era infatti sindaco della città di Surano ed esclusivamente in tale qualità si contrappose al consigliere comunale Corvaglia. L'esercizio delle funzioni parlamentari le appare allo stato degli atti estraneo ai fatti qui in questione. Aggiunge che in questo caso l'ex parlamentare ha attribuito alla dottoressa Moschettini un fatto determinato e indimostrato (l'aver attestato il falso in un provvedimento giudiziario per favoritismo personale), peraltro molto grave per un magistrato. Questo, ai sensi del documento approvato dalla Giunta il 18 aprile 2007, sarebbe proprio un motivo che recide il nesso funzionale con le funzioni parlamentari.
Per questi motivi, è orientata per la sindacabilità. Tuttavia non formulerà in questa sede un'esplicita proposta in tal senso perché l'ex collega Pepe ha chiesto di poter essere ascoltato segnalando però di non poter essere presente oggi. Crede quindi che i componenti la Giunta possano prendersi una pausa di riflessione anche per esaminare gli atti e in attesa di ascoltare Luigi Pepe.
Carlo GIOVANARDI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Paola FRASSINETTI (AN), relatore, rammentati sinteticamente gli estremi della vicenda, ricorda che si era riservata di formulare un'esplicita proposta in esito all'audizione dell'interessato e dell'eventuale produzione di una memoria.
(Viene introdotto Luigi Pepe, deputato all'epoca dei fatti).
Luigi PEPE, rammaricatosi del tempo prezioso per i componenti che impiega a causa del processo che lo riguarda, non di meno lo ritiene indispensabile per dimostrare l'applicabilità dell'articolo 68 al caso in titolo. Egli è stato per diversi anni sindaco di Surano, un comune del leccese di 1800 abitanti. Durante una seduta del consiglio fu gravemente offeso e minacciato verbalmente dal consigliere comunale di Forza Italia Rocco Corvaglia. Non avrebbe adito le vie giudiziarie se non fosse stato per la violenta acrimonia ravvisata nell'invettiva del Corvaglia, la quale trascendeva le modalità dell'esercizio del suo mandato amministrativo ed intaccava la sua persona. Il pubblico ministero dottoressa Moschettini però chiese l'archiviazione della sua denuncia sulla base di un presupposto di fatto falso: nel decreto di archiviazione si sostiene che egli non avrebbe potuto sentire le offese dal momento che esse sarebbero state proferite da quindici metri, mentre la lunghezza della sala del consiglio è di soli undici metri come risulta dalla perizia dell'ufficio tecnico copia della quale deposita. Inoltre nel decreto di archiviazione si fa riferimento a un preteso diritto di critica politica che il Corvaglia avrebbe esercitato in suo confronto. Espone che si recò dalla dottoressa Moschettini per contestare tali ragioni ma che costei si limitò ad invitarlo ad opporsi alla richiesta di archiviazione, con ciò determinandosi un evidente causa di inimicizia personale che avrebbe dovuto indurre il magistrato medesimo ad astenersi nel prosieguo del procedimento. Ciò peraltro non avvenne contribuendo a determinare il clima entro cui egli svolse la conferenza stampa cui ci si riferisce nel capo d'imputazione. Chiede alla Giunta di pronunciarsi per l'insindacabilità giacché è in qualità di deputato che egli è stato oggetto dell'attacco del Corvaglia e della querela della Moschettini, la quale infatti si riferisce a lui sempre col titolo di «onorevole».
Carlo GIOVANARDI, presidente, lo autorizza a depositare una memoria scritta e lo invita a trasmettere copia della richiesta di archiviazione cui si è testé riferito.
(Luigi Pepe si allontana dall'aula).
Paola FRASSINETTI (AN), relatore, chiede un rinvio per poter esaminare la documentazione prodotta dal Pepe.
Carlo GIOVANARDI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Paola FRASSINETTI (AN), relatore, fa presente che le sono pervenute le copie dei documenti la cui mancanza era stata constatata nelle scorse sedute e che sono state inviate dall'interessato. Alla luce di queste, crede che possa considerarsi stemperata la gravità dei fatti attribuiti al magistrato querelante. Inoltre, considerati anche gli atti tipici presentati da Luigi Pepe e i riferimenti alla sua intenzione di voler dare voce ai cittadini che non l'hanno, conclude che nel caso di specie le funzioni parlamentari risultano assorbenti rispetto a quelle amministrative. Propone pertanto la dichiarazione d'insindacabilità, conformemente peraltro al precedente dell'ex deputato Parolo (cfr. doc. IV-quater, n. 7 - XV legislatura).
Maurizio PANIZ (FI) concorda.
Matteo BRIGANDÌ (LNP) si associa.
Pierluigi MANTINI (PD-Ulivo), dissentendo dalla proposta della relatrice, difforme peraltro dall'orientamento inizialmente da lei manifestato, constata che si tratta di una vicenda in cui gli aspetti amministrativi e localistici sono del tutto prevalenti.
La Giunta, a maggioranza e con l'astensione del Presidente, approva la proposta del relatore, incaricandola di predisporre in tal senso la relazione per l'Assemblea.
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